Vaccino, mal di testa, febbre e stanchezza le reazioni più diffuse: «Si eliminano con il riposo»

Venerdì 15 Gennaio 2021 di Graziella Melina
Vaccino, mal di testa, febbre e stanchezza le reazioni più diffuse: «Si eliminano con il riposo»

Se il vaccino Pfizer somministrato in Italia finora a circa un milione di persone provoca reazioni inaspettate lo si saprà tra qualche settimana. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sta infatti raccogliendo le segnalazioni raccolte dai responsabili della farmacovigilanza. Per quanto riguarda i vaccini Pfizer e Moderna, scrive l’Aifa, «le reazioni avverse più frequentemente osservate negli studi clinici e nell’iniziale esperienza successiva all’autorizzazione sono le reazioni locali nel sito di iniezione, ossia dolore, gonfiore, arrossamento, la stanchezza, il mal di testa e i dolori muscolari o articolari». Ma si possono verificare anche «febbre, nausea o più raramente gonfiore dei linfonodi».

Come per tutti i farmaci, sono inoltre possibili, «seppur rarissime, reazioni di tipo allergico fino allo shock anafilattico». L’Aifa rimarca poi che in seguito all’iniezione, «si possono verificare anche reazioni di tipo ansioso con fenomeni che vanno dalla sensazione di stare per svenire fino allo svenimento vero e proprio, per cui il personale presta attenzione a evitare traumatismi da caduta».

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Intervento tempestivo

È quindi fondamentale che le vaccinazioni vengano eseguite in sicurezza, da personale sanitario in grado di intervenire in modo tempestivo. È previsto anche un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Secondo Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, «questo tipo di reazioni avverse sono ben note per i vaccini in generale e non sono dovute tanto al liquido vaccinale, ma al fatto che il siero stimola una riposta immunitaria dell’organismo. Finora - aggiunge Cricelli - non abbiamo osservato reazioni gravi. Alcuni hanno lamentato dolore nel punto di iniezione, un arrossamento, un rigonfiamento, ma paradossalmente questo è un segno positivo, vuol dire che il vaccino sta compiendo il suo mestiere. È più preoccupante quando invece non succede niente».

Altri sintomi finora segnalati, sono soprattutto «un grandissimo senso di spossatezza, cefalea e dolori articolari. In genere questi sintomi durano 48 ore». Cosa fare in questi casi? «Le reazioni vaccinali si curano innanzitutto con riposo assoluto. Bisogna assecondare quello che l’organismo ci suggerisce: se per esempio non ci va di mangiare, l’organismo ci sta dicendo che l’alimentazione è un sovraccarico, quindi dobbiamo solo utilizzare alimentazione liquida. Se se ne sente la necessità - precisa Cricelli - si possono utilizzare farmaci antidolorifici. Quando si verifica una situazione di infiammazione allora è il caso di prendere un antiinfiammatorio leggero, due volte al giorno per due giorni. Normalmente, nessuna di queste reazioni finora è durata più di 48 ore. In caso contrario occorre avvertire il proprio medico di famiglia».

Intanto, la farmacovigilanza è stata avviata in tutti i Paesi europei. E non sono mancate le segnalazioni persino di morti sospette dopo la vaccinazione anticovid. Come riporta Frankfurter Allgemeine, tra il 27 dicembre e il 10 gennaio, su circa 614mila vaccinazioni, le reazioni avverse conteggiate dall’Istituto di ricerca tedesco Paul Ehrlich, sono state 913. Il tasso di quelle gravi sarebbe pari a 0,08 su mille vaccinati. Risulterebbero morte anche 7 persone, tra 79 e 93 anni. Ma, come rimarca lo stesso Istituto, la causa della morte non è ancora chiara, il quadro clinico dei vaccinati era infatti compromesso da precedenti patologie gravi.

Le cause

Il problema di fondo, come sottolinea l’Aifa, è che «un evento che si verifichi dopo la vaccinazione non implica necessariamente che sia stato causato dalla vaccinazione stessa. Molti eventi avversi possono essere solo coincidenti o determinati da altre cause, conosciute o non conosciute, precedenti o contemporanee alla vaccinazione». La raccomandazione, in ogni caso, è di segnalare qualsiasi reazione al medico di famiglia, al centro vaccinale, al farmacista di fiducia o all’Asl.

 
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Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 01:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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