Vaccinati all'estero, si sblocca il certificato: Reithera resta fuori

Giovedì 5 Agosto 2021
Vaccinati all'estero, si sblocca il certificato: Reithera resta fuori

Chi si è vaccinato all'estero oppure è guarito dal Covid lontano dal nostro Paese potrà ottenere il Green pass anche in Italia senza problemi. La nuova circolare del Ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza, chiarisce alcuni punti che avevano sollevato non pochi problemi ai tanti italiani che vogliono rientrare e a tutti quelli che si spostano per lavoro.

Nella stessa circolare viene anche disciplinata l'esenzione dal vaccino per determinate patologie. La certificazione relativa viene rilasciata - si legge - «nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea».

Vaccinato all'estero, via al Green pass

 

Venendo però ai vaccini esteri, le nuove modalità di richiesta del green pass riguardano solo «i cittadini italiani, anche residenti all'estero e i loro familiari conviventi, indipendentemente dal fatto che siano iscritti al Servizio Sanitario Nazionale o al Sasn (Assistenza Sanitaria al Personale Navigante), nonché tutti i soggetti iscritti a qualunque titolo al Servizio Sanitario Nazionale». Le certificazioni che potranno richiedere riguardano solo Green pass per vaccinazione o per guarigione, emesse dalla Piattaforma nazionale-Dgc, ma occorrerà recarsi presso le «Aziende Sanitarie locali di competenza territoriale, secondo modalità stabilite dalle Regioni e Province Autonome», e presentando, oltre al documento di riconoscimento e l'eventuale codice fiscale, anche i dati identificativi della persona vaccinata e del tipo di farmaco anticovid somministrato all'estero.

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I REQUISITI
Servirà poi indicare anche i dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato vaccinale, ossia lo Stato e l'Autorità sanitaria. Stessa trafila anche per i guariti, che dovranno munirsi dei dati identificativi di chi ha rilasciato il certificato di guarigione. Per evitare disguidi, o difficoltà di traduzione in caso di lingue poco conosciute, i certificati in formato cartaceo o digitale «dovranno essere redatti almeno in lingua inglese e, per la Provincia Autonoma di Bolzano, in lingua inglese o tedesca; in caso di altra lingua dovranno essere accompagnati da una traduzione giurata». La certificazione verde verrà rilasciata solo ai vaccinati con i 4 faramci anticovid autorizzati dall'Agenzia europea del Farmaco (Ema), ossia Pfizer, Moderna, Johnson and Johnson e Astrazeneca.

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GLI ESCLUSI
Restano esclusi quindi, i vaccinati con Sputnik, e i volontari del vaccino sperimentale Reithera che da tempo chiedevano di poter essere riconosciuti al pari degli altri vaccinati. Chiarita invece la questione degli italiani che chiedevano di poter completare il ciclo vaccinale in Italia. «In caso di somministrazione della sola prima dose di vaccino già avvenuta all'estero per ciclo vaccinale a più dosi scrive Rezza - la certificazione verde Covid 19 relativa alla prima dose potrà essere richiesta solo se non siano già scaduti i termini di validità stabiliti in relazione al tempo massimo per la somministrazione della seconda dose di quel vaccino». Quindi, attualmente 42 giorni per i vaccini a mRna e 84 giorni per Vaxzevria (Astrazeneca). Le informazioni inserite nel sistema Ts confluiranno nella Piattaforma nazionaleDGC. A questo punto, verrà quindi generato il green pass, e lo si potrà scaricare tramite come al solito con l'Authcode dal sito www.dgc.gov.it, oppure dall'App Immuni.
 

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