Trichinella, allarme nel Foggiano: 10 casi contagiati dopo aver mangiato cinghiale. Cos'è e come si trasmette

Il parassita è in grado di infettare i mammiferi, gli uccelli e i rettili, soprattutto quelli carnivori e onnivori

Giovedì 2 Marzo 2023
Trichinella, allarme nel Foggiano: 10 casi contagiati dopo aver mangiato cinghiale. Cos'è e come si trasmette

Allarme trichinosi nel Foggiano, dopo che a San Marco in Lamis sono stati segnalati dieci casi di trichinella nell’uomo. Stando ad un articolo di Repubblica, i casi sarebbero saliti a dieci e l’ipotesi più accreditata dagli igienisti è che dietro quel parassita ci sia il consumo di carne di cinghiale non controllata che sarebbe arrivata sulla tavola delle persone positive dopo una battuta di caccia sui Monti Dauni. Una prima persona positiva è stata trasportata a Casa Sollievo della Sofferenza, le altre avrebbero ricevuto una terapia domiciliare per debellare il parassita responsabile di quelle cisti comparse sulla pelle. Dopo la segnalazione dei casi di trichinosi dell’uomo il Servizio Veterinario di Igiene degli alimenti di origine animale dell’Asl di Foggia ha avviato una capillare attività di controllo e verifica dei prodotti alimentari con sospetta infestazione da trichinella.

Cinghiale infetto alla trichinella, è allarme. «Il parassita può essere letale per l'uomo»

Cosa è la trichinosi


La trichinosi rientra nelle zoonosi, ossia malattie causate da agenti trasmessi per via diretta o indiretta, dagli animali all’uomo, e in questo particolare caso è provocata da vermi cilindrici appartenenti al genere Trichinella, un parassita che inizialmente si localizza a livello intestinale per poi dare origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli, dove poi si incistano.

Il parassita è in grado di infettare i mammiferi, gli uccelli e i rettili, soprattutto quelli carnivori e onnivori (maiale, volpe, cinghiale, cane, gatto, uomo). In passato, i focolai umani osservati in Puglia sono stati causati dal consumo di carni crude di cavallo importate dall’estero; suini allevati allo stato brado e macellati clandestinamente; carne, cruda o poco cotta, di salsicce di cacciagione di cinghiale. in particolare, il parassita resiste a lungo nelle carni in putrefazione e, quando in natura il tessuto muscolare viene ingerito da altro animale, il ciclo riprende.

Come ci si ammala

L’uomo si ammala esclusivamente per via alimentare attraverso il consumo di carne cruda o non sufficientemente cotta, contenente larve del parassita. Il periodo di incubazione è generalmente tra gli 8 e i 15 giorni ma può variare tra i 5 e i 45 giorni, a seconda della quantità di parassiti ingeriti. La sintomatologia classica nel 40% dei casi è caratterizzata da: diarrea; dolori muscolari; sindrome simil-reumatica; debolezza; edemi alle palpebre; fotofobia e febbre. Il parassita è in grado di resistere, per un mese, al congelamento a -15 C° ma viene inattivato nel momento in cui la temperatura di cottura nel cuore delle carni raggiunge i 70 C° per almeno 4 minuti.

I sintomi e la diagnosi

Nell'uomo il quadro clinico varia dalle infezioni asintomatiche a casi particolarmente gravi, con alcuni decessi. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea (che è presente in circa il 40% degli individui infetti), dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre.

La diagnosi viene suggerita dalla presenza di marcata eosinofilia (fino al 70%), leucocitosi, aumento degli enzimi muscolari (Cpk) e confermata attraverso esami sierologici, o biopsia muscolare positiva per Trichinella.

Il periodo di incubazione nell’uomo è generalmente tra gli 8 e i 15 giorni ma può variare tra i 5 e i 45 giorni, a seconda della quantità di parassiti ingeriti. 

Il parassita è in grado di resistere, per un mese, al congelamento a -15 C° ma viene inattivato nel momento in cui la temperatura di cottura nel cuore delle carni raggiunge i 70 C° per almeno 4 minuti.

Ultimo aggiornamento: 22:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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