Israele lo ha fatto ancora: dopo l'ok arrivato a luglio alla somministrazione della terza dose Pfizer, ha anticipato tutti i Paesi sul fronte vaccini. Così mentre il resto d'Europa si interroga sulla possibilità di estendere la terza dose alle diverse fasce di età, in Israele è già tempo di trarre un primo bilancio. E i dati sono incoraggianti: i casi di contagio e di malattia grave sono calati «sostanzialmente» con la terza dose Pfizer. Lo sottolinea uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla base dei dati del ministero della salute israeliano.
Covid, la situazione in Israele
Numeri che faranno certamente piacere al governo e a tutta la popolazione, alle prese con un'altra emergenza, fatta soprattutto da coloro che non sono ancora stati vaccinati. Nelle ultime 24 ore il ministero della Sanità di Tel Aviv ha annunciato 7.445 nuovi casi di coronavirus. Il Ministero ha spiegato che su 139.167 test effettuati, il 6,21 per cento è risultato positivo. In ospedale, circa 726 degli attuali pazienti ricoverati per complicanze del coronavirus sono in gravi condizioni, di cui 195 intubati. Il bilancio delle vittime è di 7.511, come riferisce il Jerusalem Post.
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