Terza dose Johnson&Johnson, Ricciardi: «Richiamo subito per chi si è vaccinato». Per l’Ema meglio l’eterologa

Il consigliere del Ministero della Salute: «Sono convinto che andremo a somministrare la terza dose a tutte le fasce di popolazione»

Giovedì 21 Ottobre 2021 di Mauro Evangelisti
Terza dose, Ricciardi: «Il richiamo subito a chi ha avuto il vaccino J&J» Per l’Ema meglio l’eterologa

«Sono convinto che andremo a somministrare la terza dose a tutte le fasce di popolazione. Dopo sei mesi dalla seconda per chi è stato immunizzato con vaccini mRna, dopo due mesi per chi è stato protetto con un’unica iniezione di Johnson&Johnson, almeno questa è l’indicazione di Fda, l’agenzia americana». Il professor Walter Ricciardi, consigliere del Ministero della Salute, guarda con attenzione ai possibili nuovi sviluppi della pandemia.

Il numero dei casi positivi sta aumentando anche nel nostro Paese (ieri 3.794, il 40 per cento in più di una settimana prima, con 36 decessi), ma è soprattutto l’effetto dell’incremento dei test per l’applicazione dell’obbligo del Green pass (ieri 574.671), visto che il tasso di positività resta ampiamente sotto l’1 per cento.

 

NESSUNA SORPRESA

Ricciardi: «Non ci deve sorprendere l’aumento dei casi, anche perché c’è un incremento dei test. Inoltre, c’è ancora una fetta di persone non vaccinate e questo è un virus estremamente contagioso che infetta soprattutto persone suscettibili e non protette. Se non scalfiamo questo zoccolo duro, i casi con la stagione fredda aumenteranno. Ma non a un punto tale da compromettere la situazione collettiva: sarà più un problema personale, individuale che sociale. Ci sarà anche un incremento dei ricoveri, ma non tale da mettere in crisi gli ospedali». Resta però l’urgenza, secondo Ricciardi, di accelerare con le terzi dosi, anche tenendo conto dell’esperienza di Israele.

Su questo ieri si è espressa anche l’Ema, l’agenzia del farmaco europea. La vaccinazione eterologa contro Covid-19 è efficace, più di quella omologa. Significa che somministrare le due o le tre dosi con vaccini differenti si sta rivelando maggiormente efficace. «Stiamo vedendo risultati promettenti - ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 - da studi che confermano una risposta immunitaria più forte quando il vaccino anti-Covid somministrato come seconda o terza dose è diverso dal vaccino ricevuto inizialmente. Continuiamo a raccogliere e analizzare i dati sulla vaccinazione eterologa».

 

DOPO SEI MESI

L’Ema, ieri in conferenza stampa, ha anche dato altre notizie: «Nelle prossime settimane riceveremo i dati sul booster del vaccino monodose anti-Covid Johnson & Johnson, 6 mesi dopo la prima dose» (ma in America invece si punta a una somministrazione più ravvicinata, dopo due mesi). Ancora: con Curevac, un’altra compagnia farmaceutica impegnata nello studio dei vaccini anti Covid, Ema sta collaborando per la realizzazione di un prodotto di seconda generazione (dunque più efficace anche contro le varianti). 

LA TERAPIA

Infine, si avvicina l’autorizzazione del farmaco contro il Covid di Merck & Co. Inc. Ha detto Cavaleri: comincerà «la prossima settimana» la valutazione del farmaco antivirale orale Molnupiravir che ha mostrato di ridurre di circa il 50 per cento il rischio di ricovero e morte. «Ciò che dobbiamo capire - osserva il professor Ricciardi - è che contro questo virus così contagioso e aggressivo dobbiamo utilizzare tutte le armi a disposizione. L’Italia ha vaccinato molto, così come Portogallo e Danimarca, e continua a essere prudente, anche con l’aiuto del Green pass obbligatorio. Al contrario i paesi dell’Est Europa e la Russia sono in una fase drammatica della pandemia, perché la vaccinazione è ferma».

LA CRISI BRITANNICA

E il Regno Unito? «Sta andando verso il baratro perché ha abbandonato ogni forma di precauzione. Il sistema sanitario britannico è già in sofferenza, ma presto sarà in seria difficoltà per l’aumento dei casi di Covid e per l’epidemia influenzale. C’è ancora una quota di non vaccinati in Gran Bretagna e, soprattutto, vanno usate tutte le armi, dunque anche le misure di precauzione. Presto la situazione sarà gravissima». Mascherine, distanziamento e Green pass nel Regno Unito sono inesistenti. «Il governo britannico sta sbagliando tutto, ma preoccupa anche la superficialità della popolazione che non si protegge, me lo lasci dire: ormai si è assuefatta alla pandemia e ai 200 morti al giorno».
 

Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 16:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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