«Mi sono contagiato dopo la seconda dose. Devo fare anche la terza?».
Allora vediamo nell'ordine quali sono le regole da seguire. Normalmente la successione dei tempi per la vaccinazione contro Sars-CoV-2 è la seguente: prima dose, trascorrono 21 o 28 giorni a seconda che il vaccino utilizzato sia Pfizer o Moderna, seconda dose, altri quattro mesi, terza dose. Chi è stato contagiato prima di iniziare il percorso vaccinale, deve aspettare tre mesi, ma non più di 12, per ricevere la prima dose del vaccino e altri quattro per la seconda che però viene considerata dose di richiamo. Se invece dalla infezione sono trascorsi più di 12 mesi, allora il percorso è normale, con tre dosi e con la stessa tempistica di chi non ha mai incontrato Sars-CoV-2.
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Dose booster
Chi si contagia entro due settimane dopo la prima dose, deve invece aspettare altri sei mesi per la seconda e altri quattro per il booster. Altra ipotesi: l'infezione arriva dopo due settimane dalla prima dose, ma prima della seconda: in questo caso, dal giorno del tampone positivo devono trascorrere quattro mesi e poi si riceve la seconda dose, che però è considerata di richiamo. Ultimo scenario, frequente in questi giorni: cosa faccio se mi sono contagiato dopo la seconda dose? Devono passare quattro mesi dal contagio e poi va somministrata la terza dose, quella di richiamo. Ad oggi tutte le dosi di richiamo sono previste solo per chi ha 12 anni o più di 12 anni.
Perché è importante la definizione di "dose di richiamo"? Segna la fine del nostro percorso vaccinale e dunque rende il nostro Green pass con scadenza indefinita, come deciso ieri dal governo per chi ha ricevuto le tre dosi. E chi ha avuto il monodose Johnson&Johnson e poi il richiamo con Pfizer e Moderna? Stessa risposta: ha completato il percorso vaccinale e dunque il suo pass è senza scadenza.