Test antigenici, quanto sono attendibili? «Quasi il 50% di falsi negativi con i tamponi rapidi»

Broccolo (Bicocca): «Vanno fatti 48 ore dopo il contatto sospetto»

Lunedì 22 Novembre 2021 di Valentina Arcovio
Test antigenici, quanto sono attendibili? «Quasi il 50% di falsi negativi con i tamponi rapidi»

Mentre il Governo sta ancora valutando quale sarà il ruolo dei tamponi molecolari e dei tamponi rapidi antigenici, e la relativa durata, nel decreto «Super Green Pass», gli scienziati sembrano avere le idee più chiare sull’efficacia e sull’affidabilità dei due tipi di test diagnostici.

Ad oggi, pur essendo considerati entrambi validi per la generazione di un Green Pass, anche se al momento il tampone molecolare è considerato valido per 72 ore e quello antigenico per 48 ore, ci sono differenze sostanziali fra i due test. Sia nella metodica che nell’affidabilità.

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CHE DIFFERENZA C’È TRA TAMPONE MOLECOLARE E ANTIGENICO?
«Il tampone molecolare ricerca il genoma del virus e la procedura prevede un passaggio di amplificazione», spiega Giovanni Maga, direttore dell’istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia. «Quindi anche se nel materiale di partenza c’è poco virus, questo diventa visibile grazie a questa tecnica di amplificazione chiamata Pcr. Il tampone molecolare - sottolinea - è molto sensibile e ha un’affidabilità superiore al 95%. In realtà se si effettua il tampone sia nel naso che nella gola l’affidabilità è praticamente del 100 per cento». Purtroppo non è un test che si può fare rapidamente perché richiede un passaggio in laboratorio e il processamento dura qualche ora. Poi una volta ottenuto il risultato, questo deve essere caricato sulla piattaforma e poi comunicato alla persona. Ci vogliono quindi 24-48 ore per ricevere l’esito. «Il tampone antigenico rapido, invece, cerca le proteine del virus e non c’è bisogno di alcun passaggio di amplificazione», spiega Maga. «Quindi se la quantità di virus è bassa questo test rischia di non rilevarlo proprio», aggiunge. 

QUANTO SONO AFFIDABILI I TAMPONI ANTIGENICI RAPIDI?
Per questi tipi di test vengono usate due metodiche differenti. «Quella detta cromatografica è la meno sensibile», spiega Maga. «Ha un tasso di affidabilità che si aggira intorno al 60%. In media - prosegue l’esperto - è possibile che una persona su 2 o una persona su 3 risulti negativa quando invece ha il virus perché in quel momento ne aveva troppo poco e non è stato rilevato». Molt meno frequenti sono i falsi positivi. L’altra metodica chiamata “chemiluminescente” richiede un laboratorio attrezzato. «La sua affidabilità quindi è più vicina a quella del tampone molecolare, anche se non raggiunge completamente la percentuale del 95%. Il limite è che non è altrettanto rapido rispetto al tampone che segue la metodica cromatografica», dice Maga. Meno clemente rispetto ai tamponi antigenici rapidi è il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca: «Sono test con una sensibilità estremamente bassa, tanto che i casi positivi sono attualmente rilevati dallo 0,2% dei test rapidi e dal 6% dei molecolari. Inoltre abbiamo oltre il 50% di falsi negativi».

QUANDO È MEGLIO FARE UN TAMPONE MOLECOLARE? 
Il tampone molecolare è sicuramente il «gold standard», Tuttavia, ci sono casi in cui c’è bisogno di fare una valutazione rapida su un gruppo più o meno numeroso di persone. «In questo caso il tampone antigenico rapido può essere un primo strumento utile», sottolinea Maga. «Ma dobbiamo sempre tener presente che ha questo limite di sensibilità. Quindi se uno si è infettato da meno di 48 ore è possibile che sfugga alla rilevazione», aggiunge. Quando infatti un soggetto si infetta, l’infezione si palesa al test rapido dopo 48 ore, mentre sappiamo che l’infezione deve prendere piede e che il virus ha bisogno di tempo per replicarsi. «Per questo - raccomanda Broccolo - non è il caso di fare il test subito dopo avere avuto un contatto». Quando, a distanza di 48 ore dal contagio, «il virus inizia a replicarsi, dopo 48 ore diventa visibile al test molecolare, che è in grado di scattare una fotografia molto dettagliata; a confronto il test rapido fornisce un’immagine sgranata. Riesce infatti a vedere il virus solo se la carica virale è di almeno 1 milione di copie per millilitro di fluido biologico prelevato con il tampone». In caso di tampone antigenico rapido positivo è indicato di effettuare un tampone molecolare standard per confermare i risultati. 

È GIUSTO RIDURRE LA VALIDITÀ DELL’ANTIGENICO A 24 ORE?
«Dal punto di vista scientifico sì», risponde Maga. «Il problema è gestire eventualmente la necessità di dover fare un tampone tutti giorni per il avere Green Pass. Questo può diventare certamente un problema sia dal punto di vista dei costi che per il disagio di dover eseguire ogni giorno il test», aggiunge. Anche dal punto di vista pratico, quindi, gli scienziati concordano che la vaccinazione risulta essere la soluzione migliore per ottenere il Green Pass e per proteggersi dal contagio. 
 

Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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