«La comunicazione dei dati del bollettino deve essere aggiornata»: lo dice ancora una volta il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri anticipando che le regole «verranno ulteriormente modificare e alleggerite credo molto presto.
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Sileri: comunicazione dati da rivedere
La pandemia «non è ancora finita - ha detto Sileri - ma il progressivo emergere della variante Omicron sulla Delta ne sta cambiando i connotati, rendendo opportuno un aggiustamento delle nostre strategie. La comunicazione dei dati deve essere aggiornata» e «la nuova fase dell'epidemia deve portarci entro breve a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali».
Distinzione tra positivi e malati
«Sono d'accordo sulla necessità della revisione» delle regole che «potrà essere fatta nei prossimi giorni, forse entro un paio di settimane, con una distinzione tra coloro che sono positivi al virus ed i malati - ha poi affermato Sileri, intervenendo a Domenica In -. Questo ce lo consente la variante che circola oggi». Il punto, ha sottolineato Sileri, «è che ad oggi circolano sia la variante Omicron che la Delta e la Delta dà problemi. La maggioranza di coloro che sono in intensiva sono infatti in gran parte infettati dalla Delta e non vaccinati. Vanno in intensiva anche infettati da Omicron, ma è meno probabile».
«Non è influenza, rischi seri per i non vaccinati»
Il Covid «non è diventato una 'banale' influenza - ha detto ancora Sileri - e le sue conseguenze su chi non è immunizzato, anche se giovane e in buona salute, possono essere molto serie».
Oms: picco Omicron vicino in Italia
«In paesi come l'Italia e la Grecia ci stiamo avvicinando moltissimo al picco» della variante Omicron. Lo ha detto il direttore di Oms Europa Hans Kluge a 'Mezz'ora in più' su Rai 3, sottolineando che è «molto probabile che il picco in Europa arrivi prima di quanto previsto», ossia «entro 2-3 settimane». Kluge ha poi lodato la strategia del governo e del ministro della Salute Roberto Speranza contro la pandemia. «La strada seguita dall'Italia è quella giusta, con le vaccinazioni, le terze dosi, le mascherine», ha detto, sottolineando poi che le «scuole devono essere le ultime a chiudere».