Ridurre le sigarette giornaliere serve a poco. Se si vuole migliorare la salute del cuore si deve smettere di fumare.
Questo è quanto si evince dallo studio di un gruppo di ricercatori coordinati da Su-Min Jeong del Samsung Medical Center della Repubblica di Corea, pubblicato sull'ultimo numero dell'European Heart Journal.
Sono stati analizzati i dati di 900.000 fumatori di età superiore a 40 anni che avevano partecipato a due monitoraggi nazionali sulla salute effettuati nel 2009 e nel 2011. Erano inclusi fumatori che nel periodo di studio avevano continuato a fumare come prima, altri che avevano ridotto dal 20% al 50% il numero delle sigarette ed infine soggetti che avevano smesso di fumare.
I risultati sono stati molto chiari.
I GIOVANI
Mentre il vantaggio di smettere di fumare è abbastanza prevedibile ed è stato dimostrato anche da numerosi studi precedenti, meno chiaro è perché la riduzione del numero di sigarette non porti a, sia pur piccoli, benefici in termini di riduzioni di infarti o ictus. Dato confermato anche dalle conclusioni del Copenhagen Centre for Prospective Population Study che ha registrato dati molto simili.
Anche lì, ridurre le sigarette non produce benefici, mentre smettere è notevolmente vantaggioso. Altro dato interessante dello studio coreano è che smettere di fumare è più vantaggioso per i giovani rispetto alle persone anziane. Probabilmente il vantaggio di liberarsi della causa del danno è maggiore quando non si sono instaurate patologie che alla fine diventano irreversibili.
Una limitazione, secondo me importante, di questo studio è quello di non aver presentato alcun dato su chi passa dalle sigarette normali a quelle con il tabacco riscaldato a vapore o le elettroniche. Questi nuovi prodotti hanno, infatti, preso piede in maniera significativa come sostegno per smettere con le sigarette.
Recentemente sulla rivista Circulation è stato pubblicato un articolo di Seulggie Chol e colleghi del Department of Medicine del Seoul National University Hospital su oltre 5 milioni di soggetti arruolati in uno screening nazionale del Korean Health Insurance Service.
L'ALTERNATIVA
In un periodo tra i tre e quattro anni chi passa dalle normali sigarette all'alternativa sembrerebbe avere una riduzione del rischio cardiovascolare tra il 17% ed il 19% a seconda che il passaggio sia totale (fumare cioè solo e-cigarettes o con tabacco riscaldato) o parziale (quelli che fumano sia sigarette normali che le altre).
*Professore di Cardiologia
Università Cattolica Roma