Quarta ondata, dai lockdown al Green pass: le nuove restrizioni in tutta Europa (non solo in Austria e Germania)

Dall'Irlanda al Belgio, sono diversi i Paesi che si mobilitano con nuove regole in vista del Natale

Sabato 20 Novembre 2021
Quarta ondata, le nuove restrizioni in tutta Europa (non solo in Austria e Germania)

La quarta ondata della pandemia di Covid-19 corre in Europa: il numero di vittime nel Vecchio Continente è cresciuto del 5% nell'ultima settimana, l'unica regione al mondo dove c'è stato un aumento della mortalità. E anche i contagi stanno salendo in molti Paesi, in particolare nelle zone centrali e orientali del Continente.  Perciò l'Europa ripiomba nell'incubo del lockdown. Da lunedì, l'Austria sarà il primo Paese a reintrodurre il confinamento per tutti, una settimana dopo averlo imposto ai non vaccinati. E dal primo febbraio, Vienna farà da apripista anche per l'obbligo generalizzato di immunizzazione contro il Covid-19, previsto finora solo in Indonesia - dove per i trasgressori sono previste multe e si rischia di non essere curati in caso di contagio -, nelle isole della Micronesia e in Tagikistan e Turkmenistan, oltre che in Vaticano. Anche in Germania alcuni Lander pensano a delle restrizioni. Ad introdurre nuove restrizioni non ci sono solo Berlino e Vienna.

Slovacchia, Irlanda, Belgio, Svezia: le nuove restrizioni

In Slovacchia, nel tentativo di domare una situazione "critica" negli ospedali, il governo ha annunciato "un lockdown per i non vaccinati". Con la nuova stretta, in vigore da lunedì per 3 settimane, solo le persone vaccinate o che hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi potranno entrare in ristoranti, centri commerciali, negozi con beni non essenziali, attività sportive ed eventi pubblici. E scatta anche l'obbligo di testare le persone non vaccinate sul lavoro in tutte le regioni più colpite dall'epidemia.  L'Irlanda ha imposto il coprifuoco da mezzanotte a bar, ristoranti e locali notturni, e il premier Micheal Martin ha annunciato una serie di misure per "ridurre la socializzazione": dallo smart working al pass vaccinale, che viene richiesto in un numero sempre maggiore di posti, a cominciare dai teatri e cinema. Situazione preoccupante anche in Repubblica Ceca. Praga ha dunque deciso di escludere da lunedì i non vaccinati da ristoranti, locali ed eventi pubblici. I test non saranno più sufficienti, bisognerà dimostrare di essere vaccinati o guariti.  Nuova stretta delle misure anti-Covid anche in Belgio, ma nessuna chiusura generalizzata. Il telelavoro torna obbligatorio per quattro giorni a settimana, da sabato 20 novembre fino al 13 dicembre. Successivamente l'obbligo dovrebbe scendere a tre giorni. In Svezia dall’1 dicembre sarà obbligatorio il Green Pass per partecipare agli eventi al chiuso con oltre 100 persone. In Olanda da sabato è in vigore un lockdown parziale.

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L'Austria e il ritorno al lockdown

Intanto ieri l'Austria ha fatto segnare un nuovo record di contagi giornalieri di oltre 15mila. «Nonostante mesi di impegno, non siamo riusciti a convincere abbastanza gente a farsi vaccinare», si è rammaricato il cancelliere Alexander Schallenberg. «Ci sono troppe forze politiche che remano contro», ha aggiunto, parlando di un «attentato al sistema sanitario».

Nel Paese con il più basso tasso di vaccinazione nell'Europa occidentale, il ritorno al lockdown dovrebbe durare fino al 12 dicembre, anche se dopo 10 giorni verrà rivalutata la situazione. Si potrà uscire di casa solo per lavoro, motivi di necessità e per svolgere attività fisica. Viene inoltre incentivato lo smart working, mentre resteranno aperte le scuole, con obbligo di mascherina per gli studenti. In caso di miglioramento della situazione epidemiologica, le restrizioni resterebbero solo per gli irriducibili no vax.

Germania, la formula 2G plus

Sulla scia dell'Austria, anche i Lander più colpiti della Germania si preparano a tornare in lockdown. A partire dalla Baviera, che oggi ha annunciato anche la cancellazione di tutti i celebri mercatini di Natale e la chiusura di bar, discoteche e locali notturni fino a metà dicembre, insieme a un confinamento nelle aree più a rischio, cioè quelle con un'incidenza di oltre mille casi per 100mila abitanti. Più severe anche le regole per ottenere il Green pass, che verrà concesso adesso secondo la formula del 2G ('geimpft' e 'genesen', cioè immunizzati e guariti). Ma anche a queste categorie sarà richiesto il tampone per partecipare agli eventi di massa (il cosiddetto 2G plus). Anche la Sassonia va verso le stesse restrizioni. Deciso pure l'obbligo vaccinale per il personale sanitario.

Austria in lockdown totale da lunedì. A febbraio scatta il vaccino obbligatorio

«Siamo in una fase in cui non dovremmo escludere nulla», ha commentato il ministro della Salute tedesco Jans Spahn. Più rigide pure le regole per i turisti: chi arriva da Paesi ritenuti a rischio dovrà osservare una quarantena di 10 giorni, ridotta a 5 con un tampone negativo. Il virus comunque rialza la testa in tutta l'Europa, con Irlanda, Belgio, Olanda e Lussemburgo e Paesi baltici in rosso scuro nella mappa del rischio Covid tracciata da Bruxelles. La Slovacchia seguirà la vicina Repubblica ceca sul lockdown per i non vaccinati. Ancora più drammatica è la situazione nei Balcani e nell'Europa dell'est, dove i tassi di vaccinazione sono significativamente più bassi.

 

Italia, Spagna e Francia: l'evoluzione del virus

L'Ungheria ha fatto segnare oggi il record di contagi quotidiani da inizio pandemia (11.289), mentre in Russia si è toccato un nuovo picco di vittime giornaliere (1.254). In allerta sono anche i Paesi meno colpiti nelle ultime settimane. I contagi aumentano dall'Italia alla Spagna, dove però non sono previste al momento nuove restrizioni. E l'ipotesi di un lockdown viene esclusa in Francia. «I Paesi che richiudono i non vaccinati sono quelli che non hanno istituito il Green pass», ha commentato il presidente Emmanuel Macron. Ma a Parigi si teme la quinta ondata, con i casi giornalieri raddoppiati a oltre 20mila in una settimana. E in questo quadro, secondo un sondaggio YouGov, il passaporto vaccinale riscuote un largo sostegno in Europa, dove solo in Polonia si registra un consenso inferiore al 50%.

Ultimo aggiornamento: 16:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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