Polio, Oms lancia campanello allarme: «Il virus va eradicato, vaccinare subito chi non lo è»

La presa di posizione dell'Organizzazione mondiale della Sanità dopo recenti casi a New York, Israele, in UK: «L'immunizzante è sicuro»

Martedì 30 Agosto 2022
Polio, Oms lancia campanello allarme: «Il virus va eradicato, vaccinare subito chi non lo è»

Allerta poliomielite. A lanciarla è l'Oms. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, i recenti casi di polio riscontrati a livello mondiale rappresentano infatti «un campanello d'allarme per tutti». Ed ecco perché è necessario spingere su una campagna di vaccinazione per chi non è coperto.

Poliomielite a New York, scatta l'allarme e la campagna di immunizzazione

Campanello d'allarme polio nel mondo

«È nostra responsabilità condivisa eradicare la polio a livello globale.

Tutti coloro che non sono vaccinati, o i cui figli hanno saltato le vaccinazioni programmate, dovrebbero effettuare la vaccinazione il prima possibile. I vaccini contro la poliomielite si sono dimostrati molto efficaci e sicuri», ha affermato il direttore dell'Oms Europa, Hans Kluge, in conferenza stampa. 

Dato «il nostro mondo interconnesso, il virus della poliomielite rilevato di recente a New York - ha detto - è geneticamente legato ai virus rilevati in Israele e UK».

I rischi

Nonostante l'elevata copertura vaccinale antipolio complessiva, ha sottolineato Kluge, «il poliovirus ha trovato la sua strada verso individui suscettibili nelle comunità poco vaccinate». Il Covid, il vaiolo delle scimmie e la polio, ha concluso, «hanno dimostrato ripetutamente come una minaccia di malattia in un luogo sia una minaccia di malattia ovunque. Una lezione che saremmo davvero sciocchi ad ignorare, tanto più nel mondo di oggi».

 

Cos'è la polio

La polio (poliomielite) è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che -  - come scrive l'Istituto superiore di sanità - colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale. Descritta per la prima volta da Michael Underwood, medico britannico, nel 1789, la poliomielite è stata registrata per la prima volta in forma epidemica nell’Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti. La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli Stati Uniti nel 1952 con oltre 21mila casi registrati. In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8mila casi. L’ultimo caso americano risale al 1979, mentre nel nostro paese è stato notificato nel 1982. 

Le cause

La malattia è causata da tre tipi di polio-virus (1,2 e 3), appartenente al genere enterovirus, che invade il sistema nervoso nel giro di poche ore, distruggendo le cellule neurali colpite e causando una paralisi che può diventare, nei casi più gravi, totale. In generale, la polio ha effetti più devastanti sui muscoli delle gambe che su quelli della braccia. Le gambe perdono tono muscolare e diventano flaccide, una condizione nota come paralisi flaccida. In casi di infezione estesa a tutti gli arti, il malato può diventare tetraplegico. Nella forma più grave, quella bulbare, il virus paralizza i muscoli innervati dai nervi craniali, riducendo la capacità respiratoria, di ingestione e di parola. In questo caso, è necessario supportare il malato con ausili nella respirazione. Negli anni ’50, erano molto diffusi a questo scopo i polmoni d’acciaio, sostituiti oggi da strumenti assai più agili.

La trasmissione

Il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani. Il poliovirus si moltiplica nella mucosa oro-faringea, nell’intestino e nei tessuti linfatici sottostanti e può diffondersi anche attraverso le feci, ben prima che i sintomi della malattia siano evidenti. L’uomo rappresenta l’unico serbatoio naturale del virus della poliomielite, che può colpire persone di tutte le età ma principalmente si manifesta nei bambini sotto i tre anni.

La situazione Covid

Nel giro di «poche settimane, si prevede che la Regione Europea raggiungerà i 250mln di casi confermati di Covid-19 da inizio pandemia due anni e mezzo fa. Con l'avvicinarsi dell'autunno-inverno, prevediamo un aumento dei casi, con o senza una recrudescenza dell'influenza stagionale in Ue». Così il direttore Oms Europa, Hans Kluge, in conferenza stampa. «Abbiamo fatto grandi passi contro la pandemia ma il virus circola ampiamente, causando ospedalizzazioni e ancora troppi decessi prevenibili: circa 3.000 solo nell'ultima settimana, un terzo del totale mondiale. Il virus si sta ancora evolvendo per eludere le nostre contromisure».

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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