Peste suina: contagia l'uomo? Cos'è, quali disposizioni vengono attuate

Giovedì 13 Gennaio 2022 di Giampiero Valenza
Peste suina: contagia l'uomo? Cos'è, quali disposizioni vengono attuate

Non si trasmette dagli animali all’uomo, ma potrebbe comunque rappresentare un danno ingente all’economia. Di Psa, (la peste suina africana) ne sono stati rilevati in questi giorni i primi casi in Piemonte e Liguria: focolai che hanno spinto le rispettive Regioni a prendere provvedimenti definendo le zone infette e di sorveglianza.

In totale sono coinvolti 114 Comuni, 78 in Piemonte e 36 in Liguria. Nelle Province di Parma e Piacenza, invece, c'è lo stop della caccia al cinghiale.

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Il primo cinghiale infetto è stato trovato lo scorso 7 gennaio a Ovada, in Provincia di Alessandria. Ad oggi non esistono cure e il virus può persistere per diverse mesi nelle carcasse.

Non è la prima volta che ci sono in Italia casi di peste suina africana: in Sardegna, infatti, sono stati notati negli anni scorsi diversi focolai ed è endemica da tempo. Ma ora la situazione epidemiologica, nell'isola, è in costante miglioramento. Il virus piemontese, però, non è lo stesso di quello sardo e secondo gli studiosi corrisponde a una variante che già circola in Europa.

La peste suina africana venne descritta per la prima volta negli anni Venti, in Kenya. Negli anni Sessanta il primo focolaio europeo, in Portogallo. Nel corso degli anni la malattia si è diffusa nel resto d’Europa, tanto da arrivare, dagli anni Duemila, ad essere definita endemica nella Federazione Russa.

La malattia è causata da un Asfivirus e causa una febbre emorragica con alta mortalità nei suini. Quindi, oltre che nei cinghiali, anche nei maiali. Neanche stagionatura e affumicatura possono eliminarlo. Certo, l’uomo non ne viene contagiato, ma lasciare i rifiuti abbandonati può esporre i suini, nelle aree dove ci sono focolai, a rischi.

I sintomi nei suini sono diversi: febbre alta, diarrea, pelle che prende un colore rosso o blu, tosse, aborti spontanei. Solitamente il decorso della malattia dura circa 10 giorni e porta alla morte.

Come ci si infetta

Sono diverse le occasioni che possono portare a un contagio tra i suini: il contatto tra animali infetti o materiali contaminati (come calzature o abbigliamento da lavoro degli allevatori), l’alimentazione con gli scarti di cucina (che comunque è vietata dalle disposizioni europee).

Quali regole vengono usate

Le misure della Direzione generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, già usate in Sardegna, si sono differenziate in relazione alle diverse persone che hanno a che fare con i suini. I turisti, per esempio, non possono portare carni e salumi non certificati e gli avanzi devono essere smaltiti in contenitori chiusi.

Se si avvistano carcasse di cinghiale lungo la strada vanno avvisate le autorità (l’azienda sanitaria locale, i carabinieri forestali, le forze dell’ordine). Se si trasportano animali il camion deve essere disinfettato prima di ogni carico e comunque, durante gli spostamenti, non vanno lasciati gli avanzi di cibo in luoghi aperti. Gli allevatori, invece, devono applicare le misure di biosicurezza ed evitare il contatto con gli animali selvatici o con altri suini. Tra le disposizioni necessarie per evitare il contenimento della peste suina, il divieto di acquistare i prodotti a base di maiali provenienti da zone infette. Ecco perché si tratterebbe di un grave danno economico, come già denunciato dalle associazioni di categoria. 

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Ultimo aggiornamento: 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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