Papa Francesco, stenosi diverticolare colpisce un anziano su 5: «E spesso non dà sintomi»

Lunedì 5 Luglio 2021 di Graziella Melina
Papa Francesco, stenosi diverticolare colpisce un anziano su 5: «E spesso non dà sintomi»

Prima arrivano i dolori addominali, acuti o cronici. Poi si prova a rimediare con una terapia a base di antibiotici. E infine, se i sintomi non passano, si deve ricorrere ad una operazione chirurgica in laparoscopia. L'intervento di Papa Francesco ricoverato ieri al policlinico Gemelli di Roma per una stenosi, è la soluzione che si sceglie quando l'infiammazione dei diverticoli non si risolve con la terapia farmacologica.

Ma se l'intervento è stato programmato, significa che il paziente è già sotto cura e quindi non è costretto all'improvviso a farsi operare con urgenza.

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«La stenosi è una complicanza della malattia diverticolare, che è dovuta a piccole formazioni sacciformi a carico della parete del colon - spiega Giovanni Milito, professore di Chirurgia dell'apparato digerente ed endoscopia digestiva dell'Università Tor Vergata di Roma - Finché non si infettano si vive tranquillamente. Quando poi queste formazioni diverticolari, che possono essere o congenite o acquisite, si infiammano, determinano un ispessimento della parete del colon.

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L'INFIAMMAZIONE
In genere, i diverticoli possono colpire tutto il colon, però sono maggiormente frequenti nel tratto sigma discendente, che è la parte a sinistra. Quando si manifesta una restrizione del lume, quindi un'infiammazione di questi diverticoli, si passa da malattia diverticolare a diverticolite, ossia un'infezione. «L'infiammazione provoca un ispessimento della parete del colon. È come se - esemplifica Milito - un'autostrada da tre corsie diventa una carreggiata unica. E si crea quella che è la stenosi, ossia quasi un quadro di sub-occlusione o di occlusione intestinale».

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LA DIAGNOSI
Se non viene diagnosticata in tempo, si rischia di dover intervenire con urgenza. «Quando i diverticoli si infiammano - precisa Milito - si possono perforare e avviene la famosa peritonite». Nel caso di diverticolite, l'intervento chirurgico non è però la prima opzione. «In genere aspettiamo un secondo, un terzo attacco. Si prova prima con una terapia antibiotica. Quindi, si mette a riposo l'intestino, si segue un'alimentazione che permetta di mantenere un alvo più morbido, eliminando dalla dieta tra l'altro gli acini di uva e la frutta secca. Ma se c'è un secondo attacco, per evitare che si possa creare un'occlusione, si interviene e si asporta il tratto del colon compreso tra il sigma e il colon discendente. Si uniscono i due capi del colon e la persona guarisce».
L'intervento si svolge in laparoscopia. Dopo tre giorni si viene dimessi. «Poi, per la ripresa delle attività, come nel caso del Papa, bisogna tenere conto anche delle complicanze post operatorie. Non dimentichiamo che è necessaria l'anestesia, stiamo parlando di un trattamento anche invasivo, e poi bisogna considerare che sono sempre circa due ore di intervento. Dopo le dimissioni, serve comunque qualche giorno di riposo».


LA DIETA
Di malattie diverticolari, nelle persone anziane, ne soffre circa un 15-20 per cento. «Superati i 50 anni - raccomanda Milito - a scopo preventivo tutti devono fare una colonscopia ogni cinque anni. Per evitare la stitichezza, tra le cause della formazione dei diverticoli, è opportuna poi una dieta ricca di fibre, serve bere moltissima acqua, e non includere nei pasti le spezie piccanti. Bisogna, inoltre, cercare di mantenere sempre una certa attività fisica. Non dimentichiamo che i diverticoli sono asintomatici e spesso possiamo averli senza saperlo».

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 21:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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