Omicron sta per superare la Delta: in Italia al 28%, il picco in Lombardia

Venerdì 24 Dicembre 2021 di Mauro Evangelisti
Omicron sta per superare la Delta: in Italia al 28%, il picco in Lombardia

La Omicron è al 28 per cento, secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di Sanità, ma quando avrete finito di leggere questo articolo probabilmente avrà già superato il 50, perché l'accelerazione dei nuovi casi è tipico dell'incredibile velocità nel contagiare di quella mutazione, tale da portarci in pochi giorni da una situazione di aumento lineare, molto sostenibile, a una fiammata che ha fatto segnare il record di sempre di contagi sopra quota 44mila.

Secondo il professor Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, alcuni studi sostengono che la Omicron è cinque volte più contagiosa della Delta. In Italia abbiamo un doppio problema: la variante Delta sta correndo, intasando laboratori e ospedali.

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La freccia che descrive i contagi causati da questa versione del virus tende sempre verso l'alto. La Omicron, però, è come un'auto che la sta inseguendo, ma correndo a una velocità doppia, per cui l'incremento senza precedenti dei nuovi positivi è frutto sia della Delta che non si è mai fermata e che per ora rappresenta la maggioranza delle nuove infezione sia della nuova mutazione che invece sta volando e si appresta al sorpasso, probabilmente nel giro di due settimane. Oggi non sappiamo se i ricoveri che vediamo aumentare (anche se non in modo travolgente) siano soprattutto l'effetto della Delta o se ci sia anche il contributo della Omicron.


SEGNALI
Dalle Regioni le testimonianze dicono che in genere chi viene trovato contagiato dalla nuova mutazione isolata in Sudafrica è asintomatico e non finisce in ospedale. Sono racconti che confermano ciò che hanno detto alcuni studi diffusi nel Regno Unito, in Danimarca e Sudafrica, ma che non devono farci pensare che ci aspettano settimane semplici. Le autorità sanitarie britanniche sostengono che il rischio di essere ricoverati a causa della variante Omicron è fino al 70% inferiore rispetto alla variante Delta. Di fronte a persone vaccinate, meglio se con la terza dose, solitamente provoca una malattia meno grave, ma visto che ha una capacità di contagiare decisamente più elevata, raggiungerà molti più soggetti e dunque il risultato finale dei ricoveri potrebbe essere simile, se non peggiore di quello della Delta. «Oggi inoltre - spiega il professor Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare di Chieti - rischia di saltare il sistema del tracciamento, perché diventa impossibile eseguire in 24 ore a tutti il tampone molecolare necessario per la diagnosi».


IL SISTEMA TAMPONI
E questo è un problema che andrà affrontato perché se a fronte di sintomi o di contatti stretti con un positivo, non posso ottenere in tempi accettabili l'esito di un molecolare, il sistema salta. L'altro nodo è che la Omicron è diffusa a macchia di leopardo e questo ci dice che presto il fuoco sarà ancora più alto in tutta Italia: la Lombardia è già al 40 per cento dei casi positivi accertati derivante da Omicron; Lazio al 13, Emilia-Romagna e Abruzzo si attestano al 20, la Liguria è al 15. A questo punto salta ogni previsione di picco, perché quando si era parlato prima di 30mila, poi di 50mila, viene spazzato via e per l'Italia si preannuncia uno scenario simile a quello del Regno Unito. Nel male ma anche nel bene, perché ad oggi, pur in affanno, il sistema sanitario britannico sta tenendo e Boris Johnson ha (almeno per ora) rinunciato al lockdwon per Natale o Capodanno. «L'importante - spiegano ormai tutti gli scienziati in Europa - è che sia chiaro un concetto: la Omicron prima o poi la prenderemo tutti, spetta a ognuno di noi decidere se farlo da non vaccinato, da parzialmente vaccinato con sole due dosi o con la protezione massima offerta dalla terza».

Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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