Omicron e gravidanza: una donna su sei è positiva, allerta dei medici. «Solo la metà è vaccinata»

La ricerca ha analizzato la condizione vaccinale di tutte le 404 partorienti

Giovedì 27 Gennaio 2022
Omicron e gravidanza: una donna su sei partorisce positiva, allerta dei medici «solo la metà è vaccinata»

Una donna in gravidanza su sei è positiva e partorisce con il Covid e quasi la metà non è vaccinata. Lo rivela Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere a seguito di una ricerca condotta su 12 ospedali aderenti. «Su 404 parti eseguiti nella settimana dal 18 al 25 gennaio, 65 sono avvenuti in area Covid. Complessivamente, dunque, il 16% delle gravide ha contratto l'infezione da Sars-Cov-2 e ha partorito con il Covid» evidenzia il report.  

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L'appello dei medici «vaccinatevi, è un regalo per vostro figlio»

La ricerca ha analizzato la condizione vaccinale di tutte le 404 partorienti: il 47% delle donne in attesa non aveva ancora fatto il vaccino, nonostante sia raccomandato dal Ministero della Salute e da ginecologi e pediatri. «Il rischio, con l'ampia circolazione di Omicron, di avere l'infezione da Covid durante i 9 mesi, nei quali la donna è più suscettibile, è altissimo e può generare complicanze nella gravidanza, per la salute della donna e del bambino. è necessario insistere» ha detto Giovanni Migliore, presidente Fiaso. 

Un appello arriva anche da Massimo Lombardo, direttore generale della Asst Spedali Civili di Brescia, hub che gestisce sin dall'inizio della pandemia i parti covid per tutta la lombardia orientale e che ha assistito oltre 3000 pazienti nel 2021. «La profilassi vaccinale è sicura per la madre e per il bambino, protegge entrambi durante la gravidanza e difende il bambino dal virus anche dopo la nascita.

Vaccinarsi è il primo regalo che una madre può fare a suo figlio». 

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Gravidanze con il Covid, servono risorse per gestirle 

La ricerca accende un riflettore su una situazione da monitorare. Le pazienti che contraggono il Covid in gravidanza infatti, a differenza degli altri positivi, non possono essere gestite nei normali reparti multidisciplinari, ma richiedono specifici reparti di Ostetricia. É quindi necessario raddoppiare i percorsi per l'assistenza delle pazienti (separando positive e negative) e aumentare anche il numero di risorse. «Un impegno importante e ulteriore per le aziende sanitarie e ospedaliere che da due anni sono in prima linea nell'emergenza» ha aggiunto Giovanni Migliore «Occorre rivolgere ancora una volta un appello alla vaccinazione a tutte le donne incinte che ancora non hanno aderito alla campagna».

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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