Omicron, «altri 5 anni con il virus»: vaccini e guerra influenzano i tre scenari "visti" dagli esperti

International science council: «I governi non devono fingere che la crisi sia finita solo perché la mortalità si è ridotta»

Giovedì 19 Maggio 2022 di Mario Landi
Covid, «altri 5 anni con il virus»: vaccini e guerra influenzano i 3 scenari "visti" dagli esperti
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Covid, «altri 5 anni con il virus»: è la previsione pessimistica degli esperti dell'International science council, l'organizzazione che riunisce oltre 200 associazioni scientifiche nazionali e internazionali. Esperti che in un documento delineano tre possibili scenari pandemici da qui al 2027, condizionati da varie incognite come la vaccinazione nei Paesi più poveri e la guerra, quei conflitti internazionali che infiammano il pianeta.

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Covid, «altri 5 anni con il virus»: 3 scenari

Sebbene il peggio della pandemia sembri ormai alle spalle, i governi «non devono fingere che la crisi sia finita solo perché la mortalità si è ridotta: per molti cittadini ci saranno ancora molti anni di difficoltà e sfide». Lo dicono gli esperti dell' International science council in un documento che delinea tre possibili scenari pandemici da qui al 2027, condizionati da varie incognite come la vaccinazione nei Paesi più poveri e i conflitti internazionali.

Primo scenario: ottimistico, con l’80% del mondo vaccinato

Il primo scenario, nonché il più ottimistico, ipotizza che nei prossimi anni la percentuale di persone completamente vaccinate contro Covid-19 aumenti a livello globale da circa il 60% a oltre l'80%: in questo caso potrebbero essere salvate molte vite e potrebbe essere ridotto il rischio di nuove varianti.

Il coronavirus non scomparirebbe, ma diventerebbe più gestibile, con notevoli benefici per la salute mentale dei cittadini, l'economia e lo sviluppo sostenibile.

Secondo scenario: probabile, con i vaccinati sotto la soglia del 70%

Il secondo scenario, che gli esperti considerano più probabile, ipotizza invece che la miopia di molti governi (poco inclini ad aiutare i Paesi in difficoltà) mantenga il tasso di vaccinazione a livello globale sotto il 70%: in questo caso il coronavirus potrebbe diventare endemico, con picchi stagionali che travolgerebbero gli ospedali in vari Paesi e richiederebbero «vaccini aggiornati e l'uso di farmaci antivirali».

Entro il 2027 si avrebbe così una «esacerbazione delle disuguaglianze globali» e gli stessi obiettivi di sviluppo sostenibile prefissati dalle Nazioni Unite slitterebbero di un decennio.


Terzo scenario, pessimistico: se i vaccini non crescono più

Il terzo e ultimo scenario, quello più pessimista, ipotizza una crescita di nazionalismi e populismi (che ridurrebbe l'adozione dei vaccini) e delle tensioni geopolitiche (un rischio per la cooperazione internazionale necessaria ad affrontare le grandi sfide globali).

In questo caso, meno del 60% della popolazione mondiale sarebbe vaccinata contro il Covid e i Paesi a basso reddito avrebbero accesso limitato a vaccini e antivirali.

Il virus potrebbe rimanere in gran parte incontrollato causando gravi recidive in varie parti del mondo.

 

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 05:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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