Omicron 2 più contagiosa: alta possibilità di infettare un congiunto (anche se vaccinato)

Martedì 1 Febbraio 2022 di Mario Landi
Omicron 2 più contagiosa: alta possibilità di infettare un congiunto (anche se vaccinato)

Omicron 2, chi si contagia con la sottovariante BA.2 ha il 33 per cento di probabilità in più di infettare altre persone, rispetto a chi si contagia con la BA.1. Non ci sono invece differenze rispetto alla possibilità di essere ricoverati. A livello mondiale, quella «originale» rappresenta oltre il 98% dei casi di Omicron, mentre in Danimarca la sottovariante BA.2 è diventata il ceppo dominante nella seconda settimana di gennaio.

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Studio su 8.500 famiglie

La sottovariante della Omicron, identificata come BA.2, sarebbe «più contagiosa» rispetto a quella «originale» e in grado di infettare maggiormente anche le persone vaccinate. È quanto emerge da uno studio condotto in Danimarca su oltre 8.500 famiglie danesi tra dicembre e gennaio. «Possiamo concludere che la Omicron BA.2 è sostanzialmente più trasmissibile di BA.1 e possiede anche proprietà immuno-evasive che riducono ulteriormente l'effetto protettivo della vaccinazione contro le infezioni», hanno affermato i ricercatori dello Statens Serum Institut (Ssi), dell'Università di Copenaghen, di Statistics Denmark e dell'Università tecnica della Danimarca.

La sottovariante BA.2 è stata anche registrata negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Svezia e Norvegia, ma in misura molto minore che in Danimarca dove rappresenta circa l'82 per cento dei casi. Primi casi registrati proprio oggi anche in Messico e in Argentina. Lo studio ha comunque sottolineato che i vaccini continuano a svolgere un ruolo molto importante dal momento che coloro che sono vaccinati hanno meno probabilità di essere infettati e di trasmettere una delle due sottovarianti rispetto a quelli non vaccinati.

 

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Tasso di contagiosità al 39%. Nel dettaglio la ricerca ha analizzato un campione di contagi in ambiente domestico verificatisi tra dicembre e gennaio. Le 8.541 persone considerate (2.122 con la sotto-variante BA.2) scoprendo che nelle case infettate da BA.1 le probabilità che un congiunto si infettasse erano del 29%, mentre in quelle in cui era presente BA.2 il tasso è risultato pari al 39%. Le successive analisi hanno confermato che le persone non vaccinate sono quelle più vulnerabili all'infezione, tuttavia è emerso anche un ulteriore abbassamento del livello di protezione offerto dai vaccini. I vaccinati con booster sono 2,99 volte più vulnerabili a BA.2 di quanto lo fossero a BA.1, quelli con due dosi 2,45 volte, i non vaccinati 2,19 volte. Dalla ricerca emerge però anche un aspetto positivo: le persone che si infettano con la variante BA.2 hanno una probabilità di circa il 40% più bassa di trasmettere ad altri l'infezione. «Questi dati sono coerenti con la crescita di BA.2 che si sta verificando in Danimarca e in altri Paesi - dice all'ANSA Marco Gerdol, ricercatore all'Università di Trieste - Confermano una maggiore trasmissibilità intrinseca di BA.2, che potrebbe essere legata a una più elevata carica virale o un tempo di incubazione più breve e una più forte capacità di evasione immunitaria, che la rende più in grado di causare breakthrough infection, cioè infezioni in persone già vaccinate. La cosa interessante è la forte riduzione del rischio di trasmissione nei soggetti vaccinati. Ciò significa che la vaccinazione rappresenta un ostacolo importante nella catena dei contagi».

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Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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