Mix vaccini, prime proteste negli hub e sui social: «Perché vietare AstraZeneca?»

Sabato 12 Giugno 2021
Mix vaccini, prime proteste negli hub e sui social: «Perché vietare AstraZeneca?»

È ancora polemica per la cosiddetta vaccinazione eterologa, che ha avuto ieri il via libera ufficiale dal Comitato tecnico scientifico. Secondo le ultime indicazioni, i soggetti sotto i 60 anni che hanno avuto una prima dose con il vaccino AstraZeneca, dovranno effettuare il richiamo con un siero diverso a mRna, ovvero Pfizer o Moderna. La decisione del Comitato ha creato rabbia e sconcerto, soprattutto per chi, come tanti, è in attesa della seconda dose. Rabbia che è stata piuttosto evidente nell'hub vaccinale allestito all'interno della Nuvola di Fuksas a Roma dove, secondo quanto si apprende, alcune persone sotto i 60 anni hanno chiesto di fare la seconda dose di AstraZeneca, invece di esser sottoposti ad un altro vaccino.

I medici dell'hub sono dovuti uscire all'esterno del centro vaccinale per spiegare alle persone in fila le nuove indicazioni.

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Gli esperti si dividono 

Gli esperti sono divisi. E se alcuni si dicono favorevoli, altri sottolineano come siano pochi i dati scientifici a sostegno di tale approccio. Parla di una soluzione «ottimale» per esempio Guido Rasi, ex direttore generale dell'Agenzia europea dei medicinali Ema e attualmente consulente del commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. In questo modo, spiega, «si tolgono elementi di rischio e si aggiungono elementi di flessibilità alla campagna vaccinale». Da un punto di vista teorico dell'immunologia, sottolinea, «tale approccio è positivo, perchè se il sistema immunitario riceve stimoli diversi per una stessa malattia, dunque da vaccini diversi, ci si aspetta che risponda in maniera ancora più efficace». Inoltre, «va considerato che Germania, Spagna, Francia e anche la Gran Bretagna hanno già adottato la vaccinazione eterologa, quindi l'Italia non sarebbe la sola ad intraprendere questo approccio». È vero d'altro canto, precisa, «che i dati scientifici pubblicati in merito sono pochi, ma dal punto di vista teorico la vaccinazione eterologa dovrebbe essere efficace». 

Sul fronte opposto è invece Massimo Andreoni, direttore di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. «Ho forti dubbi sull'opportunità di estendere la vaccinazione eterologa all'intera platea degli under-60 e penso - afferma - che l'esigenza di mescolare i vaccini si ponga solo per i soggetti che alla prima vaccinazione con AZ abbiano avuto rilevanti disturbi neurologici. Farlo in modo indiscriminato a tutti penso sia una esagerazione». «È chiaro - precisa - che si sta vivendo una situazione di particolare tensione e bisogna dare delle risposte tranquillizzanti alle persone. È però anche vero che i dati evidenziano come i rari episodi trombotici non siano rilevati dopo la seconda dose di AZ e bisogna tenere presente che la modifica della scheda vaccinale con un mescolamento di vaccini ha ad oggi una sperimentazione modestissima solo su pochi casi». Se «è vero che potenzialmente la stimolazione anticorpale con due diversi vaccini dovrebbe funzionare - rileva ancora Andreoni - dobbiamo però non correre il rischio di inseguire nuove strategie che non siano state completamente dimostrate». Insomma, conclude, «capisco le esigenze delle istituzioni di tranquillizzare rispetto all'utilizzo del vaccino AZ, ma il rischio è ora rovinare il lavoro fatto e rallentare eccessivamente la campagna vaccinale».

La protesta

Anche sui social è scoppiata la polemica. Tantissimi sono gli utenti che hanno protestato contro la decisione del Cts. «Caso #AstraZeneca. Mia nonna (78 anni, in buona salute) ha fatto la prima dose senza effetti collaterali. Ieri va a fare la seconda (Regione Campania) e le dicono che non si può più fare (?!) e deve registrarsi su una piattaforma per fare Pfizer. Io da medico e da nipote, le ho detto che non acconsentirei mai a una cosa non sperimentata e off-label, oltretutto senza senso (è ben più che over 60, mi pare). Mia nonna mi dà sempre ascolto (spesso a torto) quindi non farà la seconda dose. È accettabile? Per favore qualcuno mi dia una risposta (scientifica, istituzionale e/o di buon senso) per cui questa povera donna 78enne deve essere privata della sua sacrosanta seconda dose o deve fare da cavia al mix dei vaccini non sperimentato», ha scritto Gerardo su Twitter, sintetizzando, in qualche modo, una posizione polemica condivisa da molti cittadini.

Ultimo aggiornamento: 20:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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