Insetti impollinatori stanno scomparendo. Gli scienziati: «Meno cibo e 500mila morti precoci tra gli umani»

Il declino degli insetti significa una riduzione dei raccolti di cibi sani come frutta e verdura e un aumento delle malattie nelle persone

Lunedì 9 Gennaio 2023
Insetti impollinatori stanno scomparendo, l'allarme degli scienziati: «500mila morti all'anno»

Gli insetti impollinatori stanno dimunendo e questo è un problema per la salute umana oltre che per la sopravvivenza stessa del pianeta. Secondo un recente studio condotto dall'università di Harvard, il progressivo declino di questi insetti è la causa di circa 500mila morti precoci all'anno in quanto riduce sensibilmente l'offerta di cibi sani, soprattutto in paesi a medio reddito.

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Un'estinzione silenziosa che minaccia l'uomo 

Ma perché questi animali sono così importanti? Api, farfalle ed altri tipi di insetti impollinatori sono responsabili della riproduzione del 90% di tutte le piante selvatiche con fiore e dell’80% delle piante produttrici di cibo e prodotti per il consumo umano. Come afferma il Wwf in un report si tratta di: «Un'estinzione silenziosa che mette a rischio la biodiversità globale, ma anche la nostra capacità di produrre cibo in maniera naturale». 

Lo studio di Harvard recentemente pubblicato conferma l'importanza cruciale di questi animali anche per la salute dell'uomo.

La riduzione di questi insetti sta causando una perdita stimata dal 3% al 5% nella produzione di frutta, verdura e noci. È proprio la minor disponibilità di questi alimenti a far sì che gli umani si alimentino in maniera inadeguata, causando - secondo gli scienziati - l'1% dei decessi a livello mondiale (500mila morti precoci all'anno).  

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Lo studio : «Meno insetti impollinatori causano 500mila morti» 

Lo studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives ha utilizzato i dati di centinaia di aziende agricole, informazioni sui raccolti e sui rischi per la salute legati all'alimentazione e un modello informatico che traccia il commercio globale di alimenti.   

La scomparsa degli insetti impollinatori mette a rischio le colture agricole e riduce la redditività del raccolto. «Abbiamo stimato che il mondo stia attualmente perdendo il 4,7% della produzione totale di frutta, il 3,2% di verdura e il 4,7% di noci» affermano i ricercatori. Questa riduzione ha avuto un impatto sulla dieta delle persone e diete meno sane hanno aumentato il rischio di morire per malattie cardiache, ictus, diabete e alcuni tipi di cancro. In tutto gli scienziati hanno stimato che 500mila morti sarebbero state evitate con una corretta impollinazione delle piante. 

In passato gli esperti avevano già parlato dei rischi per la biodiversità collegati alla scomparsa di questi insetti. Ma questa ricerca stabilisce per la prima volta che la perdita di impollinatori «Sta già avendo un impatto sulla salute su scala pari ad altri fattori di rischio per la salute globale» ha affermato il dott. Samuel Myers, della TH Chan School of Public Health dell'Università di Harvard e autore senior dello studio. 

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Come contrastare il declino di insetti 

A causare la riduzione del numero di insetti impollinatori sono le pratiche agricole aggressive, l'utilizzo di pesticidi, in particolare i neonicotinoidi, la distruzione di molti habitat naturali e il cambiamento climatico. 

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L'effetto a cascata sui sistemi sanitari 

L'impatto maggiore sulla salute umana è stato in paesi a reddito medio come Cina, India, Russia e Indonesia, dove le malattie cardiache, gli ictus e i tumori erano già diffuse a causa di diete povere, fumo e bassi livelli di esercizio fisico. A preoccupare gli esperti c'è anche il fatto che mentre i raccolti diminuiscono, la popolazione umana continuerà a crescere fino ad almeno 10 miliardi. «È probabile che i problemi qui descritti peggiorino molto con l'avanzare del 21° secolo».

Un peggioramento delle condizioni di salute delal popolazione ha poi un peso nei sistemi sanitari. «È probabile che gli impatti complessivi del declino della biodiversità sulla produzione agricola siano molto maggiori di quanto misurato in questo studio» si legge nel report. 

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Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 13:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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