Torna l'allarme dell'influenza aviaria. Nel 2021 sono 14 milioni i casi rilevati in tutto il mondo, più che nei cinque anni precedenti messi insieme. Sono 61,4 milioni gli uccelli morti a causa del virus o perché sono stati abbattuti per fermarne la diffusione. I dati dell'Organizzazione mondiale della salute animale (OIE) sono stati diffusi dal Telegraph: nell'ultimo anno, rispetto al 2020, l'aumento dei casi è stato del 462%, quello dei decessi del 150%.
Influenza aviaria, abbattuti i cigni della Regina Elisabetta: «Bisogna fermare l'epidemia»
L'allarme influenza aviaria
John McCauley, direttore del Worldwide Influenza Center presso il Francis Crick Institute, ha aggiunto: «La domanda più importante è se più casi significano più probabilità che gli uccelli infettino gli esseri umani. La risposta è per forza di cose, sì». Tra il 2005 e il 2009 sono state segnalate all'OIE 2,6 milioni di infezioni da influenza aviaria.
Questo numero è salito a 5 milioni tra il 2010 e il 2015 e 11,9 milioni nei cinque anni successivi, ma solo nel 2020 e nel 2021 sono state segnalate più di 16,5 milioni di infezioni in tutto il mondo. Ma mentre gli esperti sono preoccupati per l'escalation del rischio, sottolineano che i casi di influenza aviaria che arrivano nelle persone attualmente rimangono rari e sono generalmente limitati a coloro che lavorano a stretto contatto con il pollame. Tra il 2005 e il 2020, quando sono stati abbattuti un totale di 246 milioni di uccelli, sono stati registrati meno di 2.500 casi umani di vari sottotipi di influenza e non ci sono ancora prove di trasmissione da uomo a uomo.