HIV, scoperta nuova variante più aggressiva: ​carica virale da 3,5 a 5,5 volte maggiore

Secondo i ricercatori esisterebbe da circa trent'anni e avrebbe una capacità di indebolire il sistema immunitario due volte più veloce rispetto alla variante originale

Giovedì 3 Febbraio 2022
HIV, scoperta nuova variante più aggressiva: carica virale da 3,5 a 5,5 volte maggiore

In Olanda è stata scoperta una nuova variante dell'HIV (il virus che provoca l'Aids), più aggressiva e contagiosa.

La forza della carica virale è stimata da 3,5 a 5,5 volte superiore rispetto a quella del virus HIV-1 (il più diffuso). Inoltre questa variante, chiamata VB (sottotipo virulento B), indebolisce il sistema immunitario con una velocità due volte superiore.

La "buona" notizia è che le persone contagiate (109 quelle individuate finora) reagiscono normalmente alle terapie e hanno la stessa sopravvivenza degli altri pazienti, ma l'aggressività della variante rende ancora più importante l'intervento precoce.

Covid e Hiv, nuovi studi: i due contagi nello stesso paziente potrebbero generare varianti del Coronavirus

Aids, Moderna avvia la sperimentazione clinica per il vaccino contro l'Hiv: utilizzerà la tecnologia mRNA

HIV, scoperta nuova variante

La variante VB è stata inizialmente identificata in 17 sieropositivi nei Paesi Bassi. L'allarme ha spinto i ricercatori ad effettuare indagini più approfondite, che hanno rivelato altri 92 infetti. Secondo le analisi, sarebbe apparsa per la prima volta circa trent'anni fa tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta. La sua diffusione nei primi anni Duemila sarebbe stata più veloce rispetto a quella delle altre varianti, ma poi avrebbe rallentato nell'ultimo decennio.

«Non è raro trovare nuove varianti del virus Hiv: come tutti i virus a Rna muta facilmente, e lo vediamo dalla sua grande capacità di adattarsi ai farmaci antiretrovirali diventando resistente», commenta Stefano Vella, docente di Salute Globale all'Università Cattolica di Roma e neo presidente della nuova Commissione nazionale Aids del Ministero della Salute. «I ricercatori di Oxford hanno fatto uno straordinario lavoro di biologia molecolare andando a sequenziare i genomi virali isolati da pazienti sieropositivi che avevano dimostrato di ammalarsi più velocemente di Aids rispetto agli altri. Finora - spiega l'esperto - si dava per scontato che la progressione più veloce dipendesse dalla variabilità individuale del singolo paziente, e invece questo studio dimostra che può essere dovuta a una nuova variante virale più aggressiva».

 

 

Il rischio

La variante VB «non rappresenta un'emergenza di sanità pubblica - rassicura Vella - però ci dà una lezione importante: sfata il mito che i virus diventino più buoni col tempo. In realtà la loro evoluzione avviene in maniera casuale e non si può escludere che un virus possa diventare anche più cattivo». Una dimostrazione lampante ce l'ha data anche SarsCoV2. «Dopo la variante Alfa è comparsa la Delta, ancora più virulenta e trasmissibile. La Omicron a sua volta è diventata ancora più trasmissibile, anche se meno virulenta. Questo - conclude l'esperto - dimostra che l'evoluzione dei virus è imprevedibile e non va data per scontata». 

Video

Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci