Epatite acuta nei bambini, D'Amato: «Un caso sospetto a Roma, curato un bimbo di 5 anni»

Allo Spallanzani curato un bimbo di 5 anni: "Non era vaccinato ma non era neppure positivo al Covid"

Domenica 24 Aprile 2022 di Graziella Melina
Epatite acuta nei bambini, D'Amato: «Un caso sospetto a Roma, curato un bimbo di 5 anni»

Due ricoverati a Bergamo, con un bambino costretto a subire un trapianto. Un caso (il primo autoctono) registrato anche nel Lazio, allo Spallanzani: un bimbo di 5 anni, non vaccinato e non positivo al Covid. E il ministero che, ieri, ha diffuso una circolare: l'epatite nei bambini fa davvero paura. Tanto che l'Oms parla di «segnalazioni cresciute» un po' in tutto il mondo, con «un decesso segnalato». In Italia, pediatri, medici e ospedali sono allertati: tutti i casi sospetti vanno subito segnalati al ministero della Salute. Nella circolare, firmata dal direttore generale della Prevenzione sanitaria Giovanni Rezza, è evidente l'urgenza di tenere sotto controllo il fenomeno.
Non è un caso che dal 14 aprile si contano altre sei comunicazioni indirizzate alle strutture sanitarie, tutte dello stesso tenore. La raccomandazione del direttore generale della Prevenzione è chiara: bisogna segnalare anche i casi parzialmente rispondenti alla definizione di «caso di epatite a eziologia sconosciuta», prevedere «la conservazione dei campioni biologici per consentire ogni altro eventuale accertamento ritenuto necessario», ed effettuare «un approfondimento epidemiologico e di laboratorio sui casi sospetti identificati».
Il problema di fondo è appunto la mancanza di una causa nota.

Solo alcuni pazienti, in realtà, avevano in comune la positività al Sars Cov 2. E quindi, scrive Rezza, «è necessario intraprendere la caratterizzazione genetica dei virus per determinare eventuali associazioni tra i casi».

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LE CAUSE
Secondo le autorità sanitarie che stanno indagando nel Regno Unito, dove si è verificata la maggior parte delle epatiti, la causa più probabile è quella infettiva. Il responsabile potrebbe essere l'adenovirus, anche se di solito provoca una malattia lieve, con sintomi simili al raffreddore, vomito e diarrea. Si fa strada però una duplice ipotesi: o che sia comparsa una nuova variante di adenovirus in circolazione, che causa una grave epatite nei bambini, oppure che una «variante comunemente in circolazione stia colpendo soprattutto bambini più piccoli, forse immunologicamente non protetti, in relazione alla minore circolazione di adenovirus durante la pandemia Covid 19».
Per individuare i casi di epatite di origine sconosciuta diffusi in Italia, è già attivo il Network Italiano di Epidemic Intelligence. La circolare del ministero conferma 2 casi accertati confermati; 11 invece le segnalazioni, «che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto)». Tra queste, 2 piccoli sono ricoverati all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: uno ha 11 anni, e ha avuto la necessità di un trapianto, e una bambina di 6 anni. Altri 4 sono definiti casi sospetti.
Nel Lazio, ha fatto sapere ieri l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, «potrebbe essere stato individuato un caso sospetto di epatite sconosciuta. Ma ci vorranno analisi approfondite per stabilire le cause». Il piccolo, di 5 anni, sembra non aver conseguenze ed è a casa: non era vaccinato e non era positivo al Covid. All'Istituto Spallanzani di Roma sono state avviate le indagini su quello che risulta essere il primo caso sospetto autoctono di epatite pediatrica.

 


I SINTOMI
Intanto, gli esperti tranquillizzano. «I genitori spiega Massimo Andreoni, direttore di malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma devono fare attenzione ai sintomi, ossia nausea, vomito, febbre. Ma prima di preoccuparsi, bisogna essere sicuri delle cause che normalmente possono determinare questi disturbi».
Il virologo Roberto Burioni, invita a restare in attesa che i contorni del fenomeno si definiscano di più: «Epatiti nei bambini in Uk, non sappiamo quasi niente - scrive su Twitter -. Unici dati concreti sono i 108 casi in Uk da gennaio a oggi con 8 trapianti di fegato. Non sono pochi». Il docente dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano ribadisce che «nessuno dei 108» bambini protagonisti dei casi di epatite acuta in Gran Bretagna «era vaccinato contro Covid, quindi il vaccino non c'entra».

Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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