Supervarianti Covid, è allarme. «Contagi possono esplodere, rischio ritorno al passato»

Giovedì 10 Giugno 2021 di Giuseppe Scarpa
Supervarianti Covid, possibile «ritorno ai primi mesi del 2020». Allarme scienziati britannici

Il pericolo è che le super-varianti di Covid possano riportare la lotta al virus al punto di partenza. Ovvero ai primi mesi dell'anno. Con numeri di diffusione del coronavirus elevatissimo. Di fatto in Gran Bretagna si assiste, di nuovo, nonostante un'efficace campagna vaccinale, ad un'ascesa dei positivi. Anche se, è fondamentale precisarlo, nel Paese guidato da Boris Johnson, il numero dei decessi causa Covid rimane bassissimo. Intanto, in un saggio intitolato "The Forever Virus", sei scienziati, medici ed esperti hanno avvertito che l'immunità di gregge è "irraggiungibile" e che il virus non sta scomparendo.

Insomma mentre il mondo continua a combattere contro con il coronavirus, vaccinando gradualmente, rimane la preoccupazione per le mutazioni.

Dallo studio emerge come molti paesi non hanno abbastanza vaccini, e in quelli che lo fanno, non sono abbastanza le persone che si fanno avanti per farsi somministrare il farmaco. Questo squilibrio potrebbe portare a varianti più trasmissibili e resistenti ai medicinali, affermano gli esperti. Gli autori del rapporto hanno scritto: "Queste supervarianti potrebbero riportare il mondo al punto di partenza. Potrebbe essere di nuovo il 2020". Sebbene il rapido sviluppo dei vaccini sia stato un successo, da allora sono sorti più problemi poiché i paesi più ricchi hanno accumulato scorte, questo significa che quelli più poveri potrebbero non raggiungere i livelli di immunizzazione necessari fino al 2023. E se si verifica un altro focolaio in uno di questi paesi, potrebbero formarsi più varianti e diffondersi in altre nazioni, provocando di nuovo il ciclo.

Il saggio chiede agli Stati Uniti di guidare la lotta globale e di "recuperare la propria reputazione di leadership planetaria della salute pubblica, sostenendo che se gli Usa sono nelle condizioni di eliminare il virus nel proprio paese, possono poi divenire un modello per affrontare il Covid-19 ovunque". E ancora è necessario un "riavvio del sistema" e una trasformazione completa della risposta del mondo alla pandemia.

Intanto in Gran Bretagna i dati (riferiti all'8 giugno) indicano altri 6.048 casi su quasi un milione di tamponi. Ma l'effetto dei vaccini, arrivati a 69 milioni di dosi somministrate, continua per ora a frenare l'impatto sul numero di decessi giornalieri, 13 in 24 ore, e sul totale delle persone ricoverate al momento negli ospedali britannici, tuttora ai minimi europei a quota 954.

Ultimo aggiornamento: 14:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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