Al via le procedure per il vaccino anti Covid russo nell'Unione Europea. In particolare, Mosca ha avviato con l'Ema le procedure per l'autorizzazione al vaccino «Sputnik V»: il primo passo è il Rapid Scientific Advice. Lo ha dichiarato un rappresentante del Russian Direct Investment Fund (Rdif), il fondo russo partner Gamaleya, il centro di ricerca che ha prodotto il vaccino.
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I tempi
Il vaccino anti coronavirus russo, in Europa, potrebbe essere venduto in più Paesi. Stando alle dichiarazioni, infatti, «stiamo esplorando le opportunità di produrre lo Sputnik V in Europa, Germania compresa. Come è noto stiamo anche lavorando con l'Ungheria, dove stanno testando il nostro vaccino». Sui tempi, però, non sono state date delle scadenze precise: la procedura Scientific Advice dell'Ema, infatti, non fa che «consigliare gli sviluppatori di farmaci sul modo più appropriato per generare prove solide sui benefici e sui rischi di un farmaco. Affinché un farmaco sia autorizzato, gli sviluppatori di farmaci devono dimostrare che è efficace, sicuro e di buona qualità».
Poi prosegue: «Durante lo sviluppo di un farmaco, uno sviluppatore può chiedere all'Ema una guida e una direzione sui metodi e i progetti di studio migliori per generare informazioni solide su come un farmaco funziona bene e su quanto è sicuro. Poi, quando richiede l'autorizzazione all'immissione in commercio, lo sviluppatore presenta all'Ema tutti i dati generati sul farmaco. L'Agenzia valuta queste informazioni e determina se il medicinale è sicuro e vantaggioso per i pazienti». L'Ema, infine, specifica che la consulenza scientifica non è una «valutazione preliminare dei benefici e dei rischi», e non dà garanzie sulla commercializzazione.