Covid, il virologo Andreoni: «Più responsabilità e controlli o si rischia un'ondata peggiore della prima»

Domenica 5 Luglio 2020 di Camilla Mozzetti
Covid, il virologo Andreoni: «Più responsabilità e controlli o si rischia un'ondata peggiore della prima»

Professor Massimo Andreoni, primario di Tor Vergata e presidente della Società italiana di Malattie infettive, i dati di ieri mostrano due cose: i bambini contraggono facilmente il virus e i numeri crescono anche per il rientro di persone da Paesi esteri. Dobbiamo allarmarci?
«I dati confermano come focolai epidemici possano svilupparsi sia per gli arrivi di persone da altre parti del mondo, dove in questo momento il virus sta maggiormente circolando, ma anche come riescano a svilupparsi facilmente focolai autoctoni per la mancanza del mantenimento di misure di sicurezza».

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Per la prima casistica, ovvero per i casi accertati e rientrati dall'estero, crede che ci sia stato un problema sulle verifiche alla partenza e all'arrivo?
«Sì e no, ha poco senso credere che alcune misure finalizzate a controllare le persone in arrivo da altri Paesi possano essere sufficientemente efficaci nell'impedire la propagazione del virus. E questo perché i tempi di incubazione della malattia, che possono essere anche sufficientemente lunghi, sono tali da impedire di avere una certezza sul controllo dei passeggeri. Importeremo sempre dei casi, il punto è saperli poi gestire sia dal punto di vista sanitario che sul fronte dei controlli che in giro non si stanno più facendo per evitare una nuova ondata peggiore della prima».
Si è deciso di riaprire la circolazione un po' troppo presto?
«La data giusta non esiste. Più che ripensare le misure di apertura si deve sottolineare la necessità di tracciare gli eventuali contatti e mantenere sempre il distanziamento, indossare le mascherine».
Su quest'ultimo aspetto l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato ha percepito un abbassamento di attenzione da parte delle persone. Lei cosa pensa?
«Che ha assolutamente ragione. È vero che le persone sono stanche, ma le notizie sulla ridotta virulenza del Covid-19 rischiano di nuocere ulteriormente».
Anche qui professore: c'è chi sostiene che il virus ormai sia attenuato e chi parla di una mutazione più aggressiva. Delle due, l'una. Ma quale?
«Il virus è mutato ma non ha perso virulenza questa è la mia personale opinione. È un errore parteggiare per una posizione o per l'altra perché il virus circola e basta un nulla a farlo diventare epidemico».
Capitolo bambini: diversi sono i contagi registrati soltanto ieri tra cui un neonato. Molti sono riconducibili a cene di classe o ai centri estivi. Per quest'ultimi lei cosa consiglia di fare? Andare o no?
«I bambini pur ammalandosi meno frequentemente si infettano e contenere le infezioni in situazioni di comunità è molto più complicato. Certamente sono occasioni nelle quali i controlli devono essere davvero molto serrati».

 

Ultimo aggiornamento: 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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