Covid Lazio, verso scuole superiori e università chiuse. Ma prima di nuove misure attese scelte del governo

Venerdì 16 Ottobre 2020 di Mauro Evangelisti
Covid Lazio, verso scuole superiori e università chiuse. Ma prima di nuove misure attese scelte del governo

Il Lazio va verso la didattica a distanza per tutte le scuole superiori e l'università, un provvedimento che riguarderà 400 mila ragazzi. In altri termini: sospese le lezioni in presenza, scuole chiuse. Si punterà sulla diffusione dello smart working nella pubblica amministrazione e si sta riflettendo sulla limitazione allo sport giovanile. I provvedimenti sono pronti, ma si aspettterà il vertice di domani con il governo perché si spera che ci sia una linea comune nazionale.

Terminato alle 17 il vertice alla Regione Lazio per fare il punto della situazione sull'andamento dei contagi. La crescita dei nuovi casi positivi ormai è sostenuta (oggi 795)  sia pure con il record dei tamponi; all'incontro hanno partecipato il presidente Nicola Zingaretti e l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato; si è valutato se intervenire con misure simili a quelle che, ad esempio, sono già state prese in Campania dal presidente Vincenzo De Luca.

Visto che il governo ha convocato per domani mattina le Regioni, è stato deciso di aspettare 24 ore, per uniformarsi alle scelte del consiglio dei ministri. La Regione Lazio conferma che si aspetterà la decisione del Governo: «Non abbiamo assunto alcuna decisione in merito a nuovi provvedimenti per contenere il contagio e non è prevista alcuna decisione autonoma. Con senso di responsabilità, e secondo un metodo utilizzato da quando è cominciata la pandemia, parteciperemo al confronto con il Governo e le Regioni e applicheremo tutti i provvedimenti che si decideranno insieme».

Lo stesso Zingaretti ieri ha difeso De Luca e oggi con un post su Facebook ha scritto: «E' tornato il tempo di unirci, di prendere insieme delle scelte e combattere uniti». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, da Piacenza, dove è in visita alle strutture sanitarie, ha fatto sapere: «La Regioni hanno la facoltà di decidere misure più stringenti rispetto a quelle nazionali».



 

La situazione negli ospedali

Dagli ospedali romani e laziali arrivano segnali di sofferenza: lo Spallanzani, da oggi, accetterà solo i ricoveri per Covid-19, i pronto soccorso di tutte le strutture stanno ricevendo con più frequenza pazienti con i sintomi di coronavirus e nelle terapie intensive sono già ricoverati 90 pazienti per il coronavirus, a cui se ne aggiungono 969 negli altri reparti. 

 

Il Piemonte, intanto, ha chiuso tutte le attività commerciali dopo mezzanotte. Dal 18 ottobre la Regione Piemonte ha disposto la chiusura notturna fino alle 5 del mattino, fatta salva l'attività delle farmacie. Lo prevede una ordinanza, firmata oggi dal governatore Alberto Cirio, che riallinea al Dpcm del 13 ottobre le disposizioni di contenimento del Covid previste sul territorio regionale.

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Per ora si tratta solo di un' ipotesi. Un faldone di schemi e possibilità che, tra decine di altri, ora si sta facendo largo sul tavolo del governo: l'istituzione di un coprifuoco non è più del tutto inverosimile.


Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 07:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA