Covid Italia, si teme l'onda di fine agosto: il virus corre troppo veloce

Sabato 22 Agosto 2020 di Mauro Evangelisti
Covid Italia, si teme l'onda l'onda di fine agosto: il virus corre troppo veloce
ROMA Lo avevano previsto, in due distinte interviste rilasciate al Messaggero, sia il professor Andrea Crisanti, dell'Università di Padova, sia il dottor Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico: il ritmo di crescita dei nuovi casi è più veloce del previsto, arriveremo presto a quota mille al giorno. Bene, ieri sono stati 947, quando venerdì 7 agosto (dunque appena due settimane prima), erano solo 552.

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Alcune note a margine, per avere un quadro completo: è vero che ora si stanno facendo molti più tamponi, anche con i controlli negli aeroporti; confrontando sempre i due venerdì, ieri sono stati quasi 72mila, due settimane prima poco più di 59mila. Così stiamo trovando molti più asintomatici e l'età mediana, nell'ultima settimana, è scesa a 30 anni. Con molti più giovani contagiati, la percentuale di chi si ammala sul serio non è paragonabile a quella di marzo-aprile. Però i ricoveri stanno comunque aumentando e non di poco: venerdì 7 agosto c'erano 42 pazienti Covid in terapia intensiva e 779 negli altri reparti; venerdì 21 agosto erano rispettivamente 919 e 69. Sintesi: siamo assai lontano dall'emergenza di marzo e aprile, distanti dalla saturazione dei posti in ospedale, ma i nuovi positivi non stanno tutti bene e una parte necessita del ricovero.

LA PROVA
Il vero nodo, però, è un altro: l'onda è destinata ad ingrandirsi, anzi secondo gli esperti la vera insidia, una sorta di prova del 9 della tenuta del sistema, ci sarà tra due settimane. Come mai? Ormai è evidente che una porzione significativa dei nuovi contagi sia stata causata dalle vacanze, sia in Europa (Grecia, Spagna, Malta e Croazia soprattutto) sia in Italia (caso Costa Smeralda, in Sardegna). Una parte delle centinaia di persone rientrate positive sono state già intercettate, ma non tutte.
 

Chi è tornato o tornerà con il coronavirus, tenendo conto delle due settimane di incubazione, potrebbe sviluppare i sintomi tra uno o due settimane. Non solo: che sia sintomatico o che sia asintomatico, al rientro potrebbe contagiare familiari e amici, se non è stato isolato. Questo fa sì che il conto finale dei contagi delle vacanze lo avremo a fine agosto e inizio settembre. E capiremo in che misura si andrà oltre al limite psicologico dei mille casi al giorno. Teniamo sempre conto che altre nazioni non così differenti dall'Italia, come Spagna e Francia, già oggi hanno il quadruplo dei casi positivi giornalieri registrati nel nostro Paese.

I dati di ieri, che sono in linea con quelli degli ultimi giorni, confermano anche un fenomeno di mutamento della geografia dell'epidemia, che è sempre meno circoscritta nelle regioni del Nord colpite inizialmente. Per capire: ieri il numero record di contagi lo ha avuto, come succede quasi sempre, la Lombardia (174) che tra l'altro vede anche aumentare i pazienti in terapia intensiva (17, cinque in più rispetto a due settimane fa).

Ma subito dopo segue una Regione del centro, il Lazio, con un dato record di positivi, 137, frutto sia del rientro di massa dalla Sardegna, dove tantissimi ragazzi della Capitale si sono contagiati nei locali della Costa Smeralda, sia del ritorno dalle ferie in Europa in Paesi con alta circolazione del virus. Va detto che il Lazio ha organizzato una campagna di tamponi meticolosa, sia negli aeroporti, sia nei drive in che stanno funzionando a pieno regime: questo contribuisce a trovare i positivi, anche asintomatici. E se la terza Regione per numero di casi è il Veneto, con 116, ci sono ormai quotidianamente dati a doppia cifra anche nel centro-sud: Umbria 22, Sardegna 42, Abruzzo 23, Sicilia 44, Puglia 35, Campania 67.

Osserva Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe: «I contagi sono aumentati di oltre il 140 per cento nell'ultimo mese. Si conferma il trend in progressivo aumento dei nuovi casi, siano essi autoctoni, di importazione (stranieri) o da rientro di italiani andati in vacanza all'estero. La risalita nella curva dei contagi desta non poche preoccupazioni sia perché l'incremento inizia a riflettersi progressivamente sull'aumento delle ospedalizzazioni, sia perché solo negli ultimi due giorni, peraltro non inclusi nella nostra analisi settimanale, sono stati riportati quasi 1.500 nuovi casi».
Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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