In Italia si osserva una accelerazione del progressivo peggioramento dell’epidemia di SARS-CoV-2 segnalato da dieci settimane che si riflette in un carico di lavoro non più sostenibile sui servizi sanitari territoriali.
Bollettino settimanale
Nel bollettino settimanale dell’Iss, aggiornato giornalmente da ciascuna Regione/PA in cui si riportano i dati della sorveglianza integrata, spuntano nuovamente segnali allarmanti. «La trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale - si legge nel documento dell’Istituto superiore di Sanità che iL Messaggero.it rivela iintegralmente - provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto segnalati in ambito domiciliare/familiare. Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento ormai chiaro e più rapido della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico».
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Scende la percentuale dei nuovi casi che sono stati rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (31,8% dei nuovi casi vs 35,8 la settimana precedente). Aumenta, invece, la percentuale dei nuovi casi rilevati attraverso le attività di screening (33,2% vs 28,2%). Il 29,1% dei nuovi casi è stato rilevato attraverso la comparsa di sintomi e nel 5,9% non è stato riporto l’accertamento diagnostico. Durante il periodo 21 settembre - 4 ottobre 2020, sono stati diagnosticati e segnalati 26.729 nuovi casi, di cui 67 deceduti (questo numero non include le persone decedute nel periodo con una diagnosi antecedente al 21 settembre).