Covid, come curare i casi lievi a casa: i farmaci da usare e quelli da evitare. Le linee guida dell'Aifa

Domenica 4 Aprile 2021
Covid, come curarlo a casa: le linee guida dell'Aifa

Come curare il Covid a casa? A spiegarlo è l'Aifa, che presenta alcune raccomandazioni sul trattamento farmacologico domiciliare dei casi lievi della malattia indicando delle linee guida sui farmaci utilizzabili in tale casistica. Dalle linee di indirizzo fornite è esclusa l'ossigenoterapia che tuttavia rappresenta «un presidio terapeutico essenziale in presenza di insufficienza respiratoria e per il cui corretto utilizzo si rimanda alle raccomandazioni specifiche .

Le raccomandazioni dell'Agenzia Italiana del Farmaco si riferiscono alla gestione domiciliare dei casi lievi di Covid-19 e si applicano sia ai casi confermati (in laboratorio indipendentemente da segni e sintomi clinici) che probabili, ovvero un caso che «presenta criteri clinici compatibili con COVID e abbia avuto un contatto probabile o confermato con un caso certo; un caso sospetto con imaging radiologico del torace suggestivo per COVID-19; un caso con recente insorgenza di anosmia o ageusia non altrimenti spiegabili».

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Per caso lieve si intende: presenza di sintomi come febbre (TC>37°C), malessere, sintomi da raffreddamento (tosse, faringodinia, congestione nasale), cefalea, mialgie, diarrea, anosmia, disgeusia.

Nessun segno di dispnea, disidratazione, alterazioni dello stato di coscienza o sepsi. Occorre specificare che isoggetti anziani e quelli immunosoppressi possono presentare sintomi atipici.

L'Aifa specifica che ad oggi non è disponibile «alcun farmaco che abbia dimostrato efficacia nel prevenire la comparsa di sintomi o modificare l'evoluzione della malattia nei soggetti asintomatici e che non esiste attualmente alcun trattamento che abbia dimostrato di essere efficace nei soggetti sintomatici nelle fasi iniziali dell'infezione nel migliorare il decorso clinico o la sua evoluzione»

Tuttavia l'Agenzia formula le seguenti raccomandazioni generali per pazienti asintomatici o con sintomi lievi:

  • vigile attesa;
  • trattamenti sintomatici (es. paracetamolo);
  • idratazione e nutrizione appropriate;
  • non  modificare  terapie  croniche  in  atto   (es.  terapie   antiipertensive  o  anticoagulanti  o antiaggreganti);
  • non utilizzare supplementivitaminici o integratori alimentari (es. vitamine,lattoferrina);
  • non somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri conviventi per il rischio di diffusione del virus nell'ambiente

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Farmaci sintomatici

Per quanto riguarda i farmaci da utilizzare nella gestione a domicilio del Covid l'Aifa indica per la terapia sintomatica «Paracetamolo o FANS possono essere utilizzati in caso di febbre o dolori articolari o muscolari (a meno che non esista chiara controindicazione all'uso)». Mentre altri farmaci sintomatici potranno essere utilizzati su giudizio clinico.

Farmaci che possono essere utilizzati solo in specifiche condizioni

L'Aifa indica come farmaci «che possono essere utilizzati solo in specifiche condizioni» i Corticosteroidi e le Eparine.

  • Corticosteroidi

L'uso dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti con malattia COVID-19 grave che necessitano di supplementazione di ossigeno. Tale raccomandazione si basa sul fatto che attualmente esistono evidenze di un benefico clinico di tali farmaci solo in questo settingdi pazienti. Si sottolinea, inoltre, che nella fase iniziale della malattia (nella quale prevalgono ifenomeni connessi alla replicazione virale) l'utilizzo del cortisone potrebbe avere un impatto negativo sulla  risposta immunitaria.

L'uso dei corticosteroidi a domicilio può essere considerato in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, se in presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l'ossigenoterapia.

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«Lo studio che ha dimostrato la riduzione di mortalità con basse dosi di corticosteroidi ha utilizzato il desametasone al dosaggio di 6 mg una volta al giorno per un massimo di 10 giorni. Eventuali altri corticosteroidi dovrebbero essere utilizzati a dosaggi equivalenti quali: metilprednisolone 32 mg, prednisone: 40 mg, e idrocortisone: 160 mg. È importante, infine, ricordare che in molti soggetti con malattie croniche l'utilizzo del cortisone può determinare importanti eventi avversi che rischiano di complicare ildecorso della malattia virale.Valga come esempio a tutti noto, quello dei soggetti diabetici in cui sia la presenza di un'infezione, sia l'uso del cortisone possono gravemente destabilizzare il controllo glicemico».

  • Eparine

L'uso delle eparine nella profilassi degli eventi trombo-embolici nel paziente medico con infezione respiratoria acuta e ridotta mobilità è, dice l'Aifa, è raccomandato dalle principali linee guida in assenza di controindicazioni e deve essere effettuato al dosaggio profilattico previsto in scheda tecnica

L'utilizzo routinario delle eparine non è raccomandato nei soggetti non ospedalizzati e non allettati a causa dell'episodio infettivo in quanto non esistono evidenze di un benefico clinico in questo setting. È importante ricordare che l'infezione da SARS COV2 non rappresenta una controindicazione a continuare la terapia anticoagulante orale (con AVK o NAO) o la terapia antiaggregante anche doppia già in corso.

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Farmaci non raccomandati per il trattamento del Covid-19

L'Aifa indica infine quali sono i farmaci non raccomandati per il trattamento del Covid ovvero Antibiotici, idrossiclorochina e Lopinavir/ritonavir oppure Darunavir/ritonavir o cobicistat.

  • Antibiotici

L'utilizzo routinario di antibiotici non è raccomandato. Come regola generale, si ricorda che l'utilizzo di antibiotici non è mai raccomandato per trattare le infezioni virali. In corso di un'infezione virale, il ricorso a tali farmaci può essere considerato solo quando la persistenza della sintomatologia è superiore alle 48-72 ore e il quadro clinico fa sospettare la presenza di una sovrapposizione batterica o quando l'infezione batterica è dimostrata da un esame colturale.

La mancanza di un solido razionale e l'assenza di prove di efficacia nel trattamento di pazienti con la sola infezione virale da SARS-CoV-2 non consentono di raccomandare in tali pazienti l'utilizzo degli antibiotici, da soli o associati ad altri farmaci con particolare riferimento all'idrossiclorochina.

Un ingiustificato utilizzo degli antibiotici può inoltre determinare l'insorgenza e il propagarsi di resistenze batteriche che potrebbero compromettere la risposta a terapie antibiotiche future.

  • Idrossiclorochina

Così come per gli antibiotici, anche l'utilizzo di clorochina o idrossiclorochina non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l'infezione. «Numerosi studi clinici randomizzati ad oggi pubblicati concludono per un'inefficacia del farmaco a fronte di un aumento deglieventi avversi, seppur non gravi. Ciò rende negativo ilrapporto fra ibenefici e irischi dell'uso di questo farmaco».

  • Lopinavir/ritonavir oppure Darunavir/ritonavir o cobicistat

Infine anche l'utilizzo di lopinavir/ritonavir o darunavir/ritonavir (/cobicistat) non è raccomandato né allo scopo di prevenire né allo scopo di curare l'infezione.

«Gli  studi  clinici  randomizzati  ad  oggi  pubblicati  concludono  tutti  per un'inefficacia di questi trattamenti» conclude l'Aifa.

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 16:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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