Sulla durata della copertura vaccinale si gioca ora la partita definitiva contro il virus.
Vaccino, Rasi: «Estendere obbligo a chi lavora tra la gente. Terza dose inevitabile»
GLI ALTRI PAESI
La questione della durata della immunizzazione è ora sul tavolo di tutti i governi, non solo europei. E così, mentre in Italia si comincia a pensare di programmare una terza dose di richiamo entro il 2021, c'è chi, senza aspettare le raccomandazioni delle agenzie regolatorie, ha già iniziato a inoculare un'altra dose di vaccino. In Israele, la terza iniezione di richiamo potrà essere somministrata anche a chi ha più di 30 anni e ha già ricevuto le prime due dosi almeno cinque mesi fa. Il ministero della Salute ha dunque allargato ulteriormente la platea dei soggetti che vogliono fare il cosiddetto booster. E per promuovere la profilassi a più soggetti possibili, lunedì scorso il ministro della sanità Nitzan Horovitz ha lanciato una campagna di vaccinazione nelle zone periferiche di Israele. Obiettivo dichiarato: completare entro un mese l'immunizzazione di 3 milioni di persone (dalla fine di luglio sono già 1,6 milioni).
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In Inghilterra, invece, in attesa di dati certi e robusti gli esperti non sembrano avere una linea comune. Tanto che, nonostante all'inizio della campagna vaccinale gli inglesi abbiano premuto sull'acceleratore estendendo la prima dose a più persone possibile, ora il governo Johnson si riserva ufficiosamente di indicare la terza inoculazione almeno per vulnerabili e over 50. Ma dietro le quinte il dissenso di molti esperti si fa sentire. Adam Finn, pediatra e vaccinologo all'università di Bristol, oltre che consulente del governo, lo ha spiegato anche pubblicamene: «sovraesporre» i cittadini a troppe dosi senza avere la sicurezza del risultato migliore e soprattutto senza dei limiti di tempo non appare consigliabile in questa fase.
In Francia, invece, si va avanti con la terza dose con maggiore convinzione e senza badare troppo alle decisioni prese dagli altri governi. L'alta autorità per la salute (Has) ha infatti raccomandato una terza dose di richiamo di vaccino a tutte le persone che abbiano un'età pari o superiore a 65 anni oltre che ai soggetti fragili. E per semplificare il percorso vaccinale, i francesi si stanno già attrezzando per l'inoculazione della terza dose in concomitanza con la somministrazione del vaccino contro l'influenza, quindi da fine ottobre. Intanto, da oltre oceano sembra arrivare qualche spiraglio in più di ottimismo. Il virologo italo americano Anthony Fauci ha provato a rassicurare: l'ulteriore dose di vaccino, che negli Stati Uniti dovrebbe scattare a partire dal prossimo mese, sarà l'ultima a cui dovrà sottoporsi la popolazione: «La terza dose di vaccino - è in sostanza la previsione di Fauci - può bastare».