Tra i contagiati in Italia «l'eta media tende a diminuire a 43 anni nell'ultima settimana» e questo «segnala anche come la vaccinazione inizia a dare gli effetti fra i più anziani. Anche l'età media al primo ricovero è a 67 anni». Lo ha sottolineato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, nella conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale sull'epidemia di Covid-19.
Epidemia in frenata
«L'epidemia sta decrescendo in molte regioni, tranne che in alcune. L'incidenza calcolata a ieri sera è pari a 159 contro 182 della scorsa settimana, mentre quella calcolata su domenica scorsa vede una decrescita da 157 a 160. Quindi comunque è sopra i 50 casi per 100mila abitanti», ha sottolineato Brusaferro, ribadendo che «quasi il 75% delle persone positive è asintomatica o ha pochi sintomi e c'è decrescita dei casi tra gli anziani e tra gli operatori sanitari.
Dati positivi, dunque, ma che non devono fare abbassare la guardia: «Il quadro rimane impegnativo perché l'incidenza rimane elevata e le terapie intensive sono ancora in sovraccarico. Quindi ridurre i casi e progredire con la campagna di vaccinazione sono i due assi su cui ci si deve muovere. È fondamentale la cautela e la gradualità nella gestione dell'epidemia», avverte il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità.
Riaperture
Considerazione condivisa dal direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza secondo cui «bisogna responsabilizzare le persone e le riaperture non vanno viste come un liberi tutti». «Il leggero calo dell'Rt è un tesoretto - ha detto dal canto suo Brusaferro - ma ci vuole cautela e gradualità rispetto al rilassamento delle misure e alle riaperture. Altro elemento importante è avere strumenti di monitoraggio per intervenire laddove ci fossero fenomeni di ricrescita dei casi».