Coronavirus, Galli: «Contagi di importazione, ma anche molti casi sommersi»

Sabato 1 Agosto 2020
Coronavirus, Galli: «Contagi di importazione, ma anche molti casi sommersi»

I contagi di Coronavirus in Italia non sono solo d'importazione ma c'è anche molto sommerso nel Paese. Ne è convinto Massimo Galli, primario infettivologo del Sacco di Milano. «Chiudere i confini implicherebbe danni molto grossi al turismo e non sarebbe affatto facile. Dobbiamo convivere con i contagi d'importazione. E consideriamo che ne abbiamo moltissimi sommersi anche all'interno del Paese», spiega in un'intervista al Giornale.

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«Rispetto alla scorsa ondata, quando pensavamo bastasse chiudere i voli dalla e per la Cina, abbiamo imparato a fare i controlli e a scovare sul nascere i focolai. Quindi utilizziamo gli strumenti che abbiamo: la quarantena per chi arriva, i tamponi sui casi sospetti, il tracciamento dei positivi. Ora riusciamo a diagnosticare l'infezione molto prima», sottolinea. I numeri di contagi devono cominciare a preoccupare, secondo l'esperto.

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«Purtroppo cominciano a salire, per ora di poco, anche i ricoveri in terapia intensiva.

Per questo - afferma - non dico di attuare interventi estremi come il blocco delle frontiere ma almeno utilizzare il massimo della prudenza, questo sì». Il rischio 500 contagi giornalieri è vicino. «Diciamo che il mio Ferragosto lo passerò al Lago Maggiore, cioè a un'ora e mezza dall'ospedale Sacco di Milano. Non mi posso proprio permettere di andare più lontano, i numeri parlano abbastanza chiaro».

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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