Coronavirus, lo studio: in Lombardia contagi azzerati entro il 22 aprile, Toscana ultima a guarire

Lunedì 30 Marzo 2020 di Riccardo Tagliapietra
Coronavirus, quando si azzerera contagio in Italia: i dati di ogni regione

Trentino Alto Adige, Basilicata, Liguria e Umbria saranno le prime quattro regioni in cui la pandemia di coronavirus dovrebbe estinguersi. La data prevista è il 7 aprile. La Toscana, invece, sarà l'ultima regione italiana a guarire: con una curva di contagi stimata che dovrebbe azzerarsi entro una finestra di 10 giorni che va dal 5 al 16 maggio. La statistica è stata elaborata sulla base dei dati forniti dalla Protezione civile dall'Eif (l'Einaudi Institute for Economics and Finance), centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d'Italia. L'obiettivo del lavoro gestito da Franco Peracchi (professore all'Università di Tor Vergata e del dipartimento di Economia alla Georgetown University) è formulare attraverso l'analisi dei dati una proiezione sulla data alla quale l'Italia arriverà a una sorta di "quota zero" dei casi di Covid.

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La curva dei contagi espressa dagli analisti prevede un picco proprio nei giorni appena trascorsi, con un calo già da fine marzo, per arrivare a un asintoto prossimo allo zero verso la metà di maggio. Alcune regioni (non ci sono tutte) sembrano essere molto più avanti di altre nella lotta al virus. Sempre rimanendo nell'ordine cronologico della ricerca le prime regioni a poter tirare un sospiro di sollievo dal punto di vista dei contagi saranno Trentino Alto Adige (6 aprile), Basilicata, Liguria, Umbria (7 aprile), Valle d'Aosta (8 aprile), Friuli Venezia Giulia (10 aprile), Abruzzo (11 aprile), Veneto e Sicilia (14 aprile), che ovviamernte dovranno rimanere isolate dalle altre, visto che solo dopo i primi qundi giorni del mese per le altre regioni i casi cominceranno ad azzerarsi (per il Piemonte sarà il 15 aprile, Lazio il 16, Calabria il 17, Lombardia il 22, Campania il 20, Emilia Romagna il 28), fino all'ultima, la Toscana, che sforerà fino a maggio. Le cifre escludono tre regioni (Marche, Molise, Sardegna) per le quali il modello d'analisi  - spiega la ricerca - diventa critico a causa del numero relativamente piccolo di nuovi positivi - o della loro concentrazione - all'inizio o alla fine del periodo di campionamento.

Dati, comunque, che proprio sulle singole regioni sono passibili di ritocchi non da poco.

Il tutto confrontato con una tendenza nazionale, che ha una base di dati disponibili molto maggiore. Ma sempre "analisi matematica" permettendo. Ed è proprio Peracchi a sottolineare nello studio alcune precisazioni, come il fatto che i dati analizzati presentano molte variabili, come ad esempio l'intensità dei tamponi fatti alla popolazione, che cambiano non solo geograficamente, ma anche con variabili temporali. «È probabile  - scrive Peracchi - che il numero di persone attualmente infette sia un ordine di grandezza maggiore». Insomma, queste estrapolazioni vanno prese come un'indicazione, non sicuramente come una certezza assoluta, con una consapevolezza: che mano a mano verranno inseriti nuovi dati nel modello di previsione la curva di azzeramento avrà valori sempre più stabili.

Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 00:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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