Coronavirus Italia, 168.941 contagi e 22.170 morti, +525 in 24 ore. Diminuiscono le persone ricoverate in terapia intensiva

Giovedì 16 Aprile 2020
Coronavirus Italia, 168.941 contagi e 22.170 morti, +525 in 24 ore: vittime in calo rispetto a ieri

Coronavirus, ecco il bollettino della Protezione civile diramato oggi giovedì 26 aprile 2020 legato ai casi di Covid19 in Italia, aggiornato alle 17. I contagiati complessivi dall'inizio dell'epidemia sono adesso 168.941 (+3.786 rispetto a ieri, quando erano 165.155 e si erano registrati +2.667 casi), dei quali 40.164 sono guariti e 22.170 sono deceduti (+525 rispetto a 21.645 registrati ieri). In questo momento le persone positive al coronavirus in Italia sono 106.607 (ieri erano 105.418, con un incremento di 1.189 rispetto a ieri, quando l'aumento era stato di 1.127). Diminuiscono le persone ricoverate in terapia intensiva: significativo il dato della Lombardia, -687 nelle ultime 24 ore, che fa scendere il dato complessivo in Italia sotto 3mila (oggi sono 2.936).

Iss: «I dati confermano il trend discendente». «Siamo in un trend discendente, con le curve dei contagiati, dei ricoverati e dei deceduti che hanno uno sfalsamento temporale e che trovano evidenza anche nei dati giornalieri». Così il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro in conferenza stampa alla Protezione civile.

Record di tamponi, 61mila in più di ieri. Sono stati 1.178.403 i tamponi effettuati, 60.999 in più rispetto a ieri.



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Iss: «Il 90% delle persone non sono venute a contatto con il virus, l'immunità di gregge è lontana». «Al momento c'è uno studio di sieroprevalenza per indagare quante persone sono venute a contatto col virus e capire qual è la circolazione. Ci sono stime variabili da regione a regione ma in generale il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus. Questo vuol dire che una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Per avere l'immunità di gregge bisognerebbe avere circa l'80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano. Quindi non c'è un golden standard». Lo ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro.
 





Lombardia: +941 contagi, +231 deceduti in un giorno. Sono 63.094 i positivi in Lombardia con un aumento di 941 nuovi casi, mentre ieri era stato di 827, ma oggi i tamponi sono stati 10.706, mentre ieri poco più di 7000.
I decessi sono 11.608 con un aumento di 231 vittime mentre ieri erano state 235. Calano i ricoverati sia in terapia intensiva (1.032 con -42) e soprattutto negli altri reparti (11.356, -687). Sono i dati del contagio in Lombardia resi noti dal vicepresidente della Regione Fabrizio Sala spiegando che
«ci sono dati migliorativi ma siamo ancora in Fase 1».








Dai dati della Protezione civile emerge che sono 33.090 i malati in Lombardia (169 in più rispetto a ieri), 13.663 in Emilia-Romagna (+86), 13.783 in Piemonte (+588), 10.800 in Veneto (+11), 6.613 in Toscana (+196), 3.437 in Liguria (-27), 3.124 nelle Marche (+27), 4.144 nel Lazio (+97), 3.118 in Campania (+31), 2.087 a Trento (-17), 2.625 in Puglia (+52), 1.330 in Friuli Venezia Giulia (-64), 2.108 in Sicilia (+27), 1.850 in Abruzzo (+40), 1.593 nella provincia di Bolzano (+17), 536 in Umbria (-46), 865 in Sardegna (-5), 847 in Calabria (+28), 518 in Valle d'Aosta (-30), 273 in Basilicata (+12), 203 in Molise (-3).

Quanto alle vittime, se ne registrano 11.608 in Lombardia (+231), 2.843 in Emilia-Romagna (+55), 2.094 in Piemonte (+79), 981 in Veneto (+41), 585 in Toscana (+29), 828 in Liguria (+21), 764 nelle Marche (+18), 316 nel Lazio (+5), 286 in Campania (+8), 322 nella provincia di Trento (+4), 299 in Puglia (+11), 217 in Friuli Venezia Giulia (+5), 187 in Sicilia (+6), 243 in Abruzzo (+3), 225 nella provincia di Bolzano (+2), 55 in Umbria (+1), 85 in Sardegna (+2), 72 in Calabria (+1), 122 in Valle d'Aosta (+1), 22 in Basilicata (+1), 16 in Molise (+1).


Fontana: «Regolarizzeremo medici e infermieri, stanziati 80 milioni per bonus». «Dobbiamo investire di più nella sanità, non si possono più accettare passivamente tagli in campo sanitario. Da tempo dicevamo che avevamo bisogno di assumere un numero maggiore di dottori e infermieri ma una scellerata legge nazionale ci imponeva anzi di ridurre il personale. Se non ci fosse stata questa legge, quantomeno non avremmo stressato in maniera drammatica la situazione dei nostri medici e infermieri». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana referendo in consiglio regionale sulla gestione della crisi. «Stiamo ottenendo - ha detto - di poter stabilizzare i circa 2500 fra medici e infermieri che hanno dato disponibilità a collaborare in questo momento di emergenza e che per ora hanno accettato di farlo con un rapporto a tempo determinato. Noi faremo di tutto, e stiamo ottenendo di poterlo fare, per rendere questi rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Queste persone hanno risposto presente in un momento di grande difficoltà e si sono dimostrate all'altezza ed è giusto che possano entrare in pianta stabile nella macchina della sanità pubblica». A loro e a tutto il personale sanitario la Regione Lombardia, ha aggiunto Fontana, vuole riconoscere un riconoscimento finanziario una tantum e per questo motivo ha deciso di aggiungere ai 40 milioni messi a disposizione dal governo altri 80 milioni di euro.




 
 


 
 
 

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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