È chiusa l'indagine dell'insegnante di 37 anni morta a gela, in Sicilia, dopo il vaccino perché non c'è nessuna correlazione. «Non ci sono correlazioni di rilievo penale» tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell'insegnante di Gela, Zelia Guzzo, di 37 anni, «imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna». Ecco perché la Procura di Gela, come riporta l'Adnkronos, ha chiuso l'inchiesta e chiesto l'archiviazione del procedimento penale nei confronti di ignoti per omicidio colposo.
Le indagini della procura
La donna, che non aveva malattie pregresse, giorni dopo la somministrazione di AstraZeneca aveva cominciato ad accusare un forte mal di testa e stato confusionale. Dopo il trasporto all'ospedale «Vittorio Emanuele» di Gela era stato disposto il trasferimento al Sant'Elia dove era stata sottoposta ad un delicato intervento di Neurochirurgia.
La donna, secondo i primi accertamenti medici, sarebbe stata colpita da trombosi ed emorragia cerebrale. A Caltanissetta aveva subìto un delicato intervento di neurochirurgia. I medici avevano provato a tamponare l'edema, ma per la donna non c'era stato nulla da fare dopo 13 giorni di ricovero. La Procura di Gela aveva subito aperto un fascicolo e sequestrato le cartelle cliniche e la documentazione circa il vaccino. Gli esiti della consulenza medico legale sono stati inviati all'Istituto superiore di Sanità e all'Aifa, come spiega il Procuratore Fernando Asaro.