Acmella Oleracea, il "botulino vegetale" usato da Kate Middleton che ha lo stesso effetto del lifting (senza essere iniettato)

E' una pianta originaria del Brasile. E' stata proprio la principessa britannica a svelare a Michelle Obama il suo beauty segreto

Martedì 4 Aprile 2023
Acmella Oleracea, il "botulino vegetale" usato da Kate Middleton che ha lo stesso effetto del lifting (senza essere iniettato)

E' conosciuta come "botulino vegetale" perché l'azione dell'Acmella Oleracea, pianta antichissima originaria del Sud America e dell'Africa tropicale, ha effetti simili al lifting con la differenza che non deve essere iniettata e non ha effetti collaterali. E' un antirughe naturale e sembra essere il segreto di bellezza condiviso da star come Kate Middleton, la popstar Madonna e l'ex first lady statunitense Michelle Obama.

Secondo il truccatore della signora Obama, sarebbe stata proprio la principessa britannica a svelare a Michelle il suo beauty segreto, un cosmetico che contiene una sostanza naturale anti età estratta dalla pianta. 

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Le proprietà

ll principale principio attivo è lo Spilantolo, un alcaloide che ha dimostrato interessanti proprietà anche in ambito cosmetico: proprietà miorilassanti ad azione rapida, cioè riduce la tensione muscolare quando applicato localmente.

Come funziona

Ogni giorno , quando sorridiamo, parliamo, inarchiamo le sopracciglia, la pelle del nostro viso è sottoposta a migliaia di micro-contrazioni involontarie che causano la formazione di piccole rughe. Queste linee sottili d'espressione diventano progressivamente più profonde e più visibili con il passare del tempo. L'estratto di Acmella rallenta queste micro-contrazioni e svolge un'azione efficace contro i segni dell'invecchiamento anche a dosi molto basse. Simile al botox ma senza effetti tossici e senza necessità di iniettarlo sotto la pelle, rappresenta un ottimo sostituto a base di erbe, economico e facile da usare anche nella cosmesi casalinga, per questo definito “botulino vegetale”.

 

Dove cresce

L’Acmella cresce spontanea nelle regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo, in particolare nel nord del Brasile dove è nota come jambu. «È una bella pianta erbacea con fiori caratteristici che si riconoscono bene sia per la forma a cupola o a bottone sia per il colore giallo con una punta centrale rossa. Il suo nome botanico è Acmella oleracea (L.) (con due sinonimi Spilanthes acmella Murr. o Spilanthes oleracea L.) e appartiene alla famiglia delle Asteraceae».

La scoperta

Fu scoperta per la prima volta in Perù da una ricercatrice dell’Università di Cambridge, l’antropologa Françoise Barbira Freedman, invitata a vivere con la tribù dei Keshwa Lamas in Amazzonia. Era il 1975 quando sperimentò lei stessa le proprietà antidolorifiche della pianta. Come ha raccontato al Wall Street Journal, «stavamo facendo trekking nella foresta pluviale e avevo un terribile problema con i denti del giudizio. Uno degli uomini che mi accompagnava se ne accorse e preparò un mucchietto di piante da mordere. Il dolore scomparve». Gli indigeni della foresta avevano capito come il ruolo della saliva fosse fondamentale per goderne i benefici e che l’effetto anestetico durasse poco più di un’ora per cui ripetevano le applicazioni masticando foglie e fiori quando necessario. «Non è tanto l’effetto chimico della saliva in sé che facilita l’estrazione dei principi attivi, quanto l’atto della masticazione associato agli enzimi della saliva», chiarisce l’esperto. «L’effetto anestetico è abbastanza fugace come del resto quello di tutti gli anestetici locali, in bocca lo è ancora di più perché la saliva si produce di continuo e lava via la sostanza, a meno che non la si veicoli in modo farmaceutico adeguato affinché resti adesa più tempo. Tuttavia, a differenza degli anestetici puri, l’Acmella presenta anche effetti antinfiammatori e in certe situazioni patologiche queste due azioni sono sinergiche e migliorano nel tempo l’effetto benefico».

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA