Nessuno scantinato e nessun Tyler Durden. Nelle scorse settimane nel parco della Caffarella si sono registrati incontri "a mani nude". Molti residenti si sono lamentati. I combattimenti non sarebbero illegali, ma sono qualcosa di lontanamente riconducibile allo spirito del Fight Club.
Prima Morlupo e Ostia poi l’approdo al Parco dell’Appia Antica, precisamente dietro il Casale della Vaccareccia: «Questa è la quarta edizione e ce ne saranno altre», spiega Simone Cicalone youtuber di “Scuola di botte” che, da invitato all'evento ha documentato gli ultimi appuntamenti dello “Strelka”. «Ci tengo a precisare che non c'è nulla di losco, niente scommesse clandestine come ho sentito dire e il tutto è organizzato alla luce del giorno. Queste tipologie di combattimento all'estero sono molto diffuse». Non sono certo i fratelli Bianchi, ma le botte sono botte. E solo loro possono azzardare questi incontri. Un centinaio di spettatori, tra loro anche ex pugili, maestri di arti marziali o semplici passanti. Tanti partecipanti, la maggior parte uomini comuni, impiegati, padri di famiglia che comunque «sono grandi appassionati» continua Simone, e che come narrato da Chuck Palahniuk nell’omonimo libro o nello storico film di Fincher «sono mossi dal volersi mettere in gioco e confrontarsi sportivamente».
Episodi però, che hanno portato i residenti della zona ad alcune denunce alla polizia di un contesto, su cui se fatta luce, si scopre essere ben tutelato: «C'è grande rispetto fra tutti, a fine giornata si va a cena insieme» conclude Simone. Sempre che non tornino a casa rotti.