Roma, scheletro di una donna (30 anni) trovato in un parco al Pigneto: aveva una collanina d'argento al collo. «Era lì da un anno»

L'escavatore nel pulire il terreno in via Ettore Fieramosca 114, di proprietà di Ferrovie dello Stato, ha tirato su lo scheletro che era all'interno di un canale di scolo

Sabato 1 Luglio 2023
Roma, trovato scheletro di una donna di 30 anni in un parco a Casal Bertone. «Sarebbero lì da un anno»

Uno scheletro, presumibilmente di una donna, è stato trovato all'interno del parco in via Ettore Fieramosca, al Pigneto, a Roma.

Il ritrovamento è avvenuto nel corso di lavori di manutenzione. Un escavatore, che stava pulendo un terreno di proprietà delle Ferrovie, ha tirato su lo scheletro, che aveva una collanina al collo, da un canale di scolo.

 

Le indagini

L'unico indizio è una collanina d'argento al collo. Una collanina sottile, semplice, senza ciondoli o lavorazioni particolari. E forse è anche da questo elemento, seppur scarno, che si cercherà di risalire all'identità dei resti trovati alla periferia di Roma, in un canale di scolo in via Ettore Fieramosca a Casalbertone. Uno scheletro affiorato durante dei lavori stradali, sepolto tra la vegetazione incolta di una zona appartata di un parco periferico. Un'area poco frequentata, nascosta e spesso ritrovo e giaciglio di senzatetto: forse anche questo non ha permesso che il resti fossero subito scoperti.

La scoperta

A trovare lo scheletro sono stati degli operai che hanno allertato le forze dell'ordine: sul posto sono poi arrivati i Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante e successivamente il medico legale.

I brandelli di stoffa

La collanina era adagiata sui resti, poi c'erano brandelli di stoffa sbiadita, un tempo si suppone capi di vestiario, e una parte della cinghia di uno zaino. Dall'esame delle dimensioni e della conformazione del cranio si arrivati a circoscrivere l'età con approssimazione e il sesso: si tratterebbe di una donna di circa 30 anni.

Le ultime denunce di scomparsa

A cercare di dipanare la matassa del giallo i carabinieri che stanno ora incrociando i profili fisici e anagrafici desunti dallo scheletro con quelli contenuti nella banca dati delle persone scomparse circa un anno fa: dai primi rilievi sui resti infatti sembra che lo scheletro stesse lì da almeno un anno-un anno e mezzo. Per questo si scandagliano tutte le denunce di scomparsa avvenute in quel periodo. Da un primo esame dei resti il medico legale non avrebbe trovato segni di violenza anche se lo stato di conservazione consentirebbe solo accertamenti approssimativi tranne che per il calco dentale ben conservato. Verifiche più approfondite comunque saranno eseguite presso il Dipartimento di Medicina Legale per tentare di dare un'identità e una storia alla persona. Per questo si tenterà di prelevare il Dna anche se, da un primo esame, lo stato dei resti non permetterebbe di estrarre in maniera compiuta il codice genetico.

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 21:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA