È più stellato del solito il cielo di Roma questa sera. Almeno per quanto riguarda quelle ambitissime della Guida Michelin 2023. Le novità maggiori – escludendo ovviamente il terzo Macaron (come lo chiamano i francesi) a Tonino Cannavacciuolo – riguardano proprio la Capitale. A partire dall’unica donna – su 33 nuove stelle – che entra nel firmamento. E’ Sara Scarsella che assieme al compagno Matteo Compagnucci in cucina e alla sorella Carla in sala, ha aperto appena due anni fa il ristorante Sintesi ad Ariccia.
Ugualmente sorprendente le new entry tra le due stelle. Appena quattro nuove in tutta Italia e mai nelle 67 edizioni precedenti era accaduto che addirittura una sola città ne conquistasse due. Merito dell’Acquolina all’interno dell’hotel The First Roma e dell’Enoteca La Torre. Nel primo caso lo chef Daniele Lippi «propone – scrivono gli ispettori - una cucina dove tecnica e fantasia esaltano la materia prima in modo mai banale, ma senza inutili virtuosismi». Mentre l’altro premiato – Domenico Stille, campano di nascita - «celebra la creatività con energia, esuberanza e i sapori intensi tipicamente del Mediterraneo e della tradizione campana, accogliendo i tributi della storia gastronomica della capitale e dei grandi classici della tradizione culinaria italiana». Confermate le tre stelle (con la dodicesima di Cannavacciuolo sono 12 in tutto) a Heinz Beck de La Pergola. Per inciso: lo chef di Monaco (ma ormai “romanizzato” da 30 anni) conquista due stelle a Taormina nel locale che porta il suo nome e la sua direzione, il St. George by Heinz Beck – Taormina.
A dichiarare lo stato di grazia di Roma sono comunque i numeri: con 22 stellati (le tre stelle di Heinz Beck a La Pergola, 3 due stelle e 18 una stella) la Capitale sale al secondo posto dopo Napoli nella classifica per province (superando Bolzano e Milano).
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