Scuole chiuse, «Uscite, ragazzi, muovetevi»: se i prof invitano a “trasgredire”

Mercoledì 31 Marzo 2021 di Raffaella Troili
Scuole chiuse, «Uscite, ragazzi, muovetevi»: se i prof invitano a “trasgredire”

Senti Marco esci un poco, fatti il giro del palazzo, fai un po’ di moto, ma non mi parlare di salute: sembri un vecchio».

La prof alle soglie della pensione ha chiesto all’alunno di restare a parlare finita la lezione, poi lo ha fatto con altri. Proprio lei, della vecchia guardia e poi anche le new entry, le prof incaricate per un anno: «Preferisco che studiate di meno ma fatevi una passeggiata, prendete un po’ d’aria, vi prego». Il tema è stato al centro del consiglio di classe, i docenti hanno chiesto aiuto ai genitori. Questi ragazzi in pigiama, chiusi in camera per giorni o settimane, preoccupano anche loro, così diligenti, troppo: non si può uscire, non si esce, non si può trasgredire non si fa. I professori hanno allertato le famiglie, invitando i genitori a scuotere i ragazzi. Il torpore in dad è lo stesso della vita, gli occhi spenti, la voce monocorde, sono il sentore di un malessere che va afferrato, quantomeno intercettato. Da qui l’esortazione, per una generazione che ha seguito alla lettera gli ordini. «I ragazzi siano spronati a uscire quotidianamente, per fare passeggiate ed esercizio fisico». Un fronte comune per stimolarli, per superare questa preoccupante pigrizia. Perché forse alla fine della fiera i più attenti e corretti, sono stati proprio loro. raffaella.troili@ilmessaggero.it

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