Nel sottosuolo una minaccia per Roma, ma ci sono degli angeli custodi a proteggerci

Lunedì 29 Novembre 2021 di Pietro Piovani
Nel sottosuolo una minaccia per Roma, ma ci sono degli angeli custodi a proteggerci

Adriano Morabito ha 53 anni, è laureato in economia, nella vita è imprenditore. Nel tempo libero va sotto terra. È uno speleologo urbano: uno di quelli che esplorano le enormi cavità che si estendono sotto le strade e i palazzi della metropoli. L’associazione di cui fa parte si chiama “Roma Sotterranea”, un’ottantina di persone. Pochi sanno quanto il loro lavoro sia prezioso. Sono angeli custodi che, invece di volare in cielo, si infilano nei buchi del terreno per sorvegliarci e proteggerci da laggiù, dagli abissi. «L’associazione è nata nel 2000 - racconta Adriano - all’inizio bussavamo a tutte le porte per ottenere le autorizzazioni, ma ci prendevano per matti. Adesso invece sono le istituzioni a chiamarci: ci chiedono di intervenire in luoghi dove solo noi possiamo scendere». Gli interventi sono di due tipi: quelli per le Sovrintendenze, nei siti archeologici; e quelli per la Protezione civile, quando una voragine si apre o sta per aprirsi. Talvota succede che siano gli speleologi ad accorgersi in anticipo di un pericolo: «Una volta, per esempio, ci siamo resi conto che a Villa De Sanctis, sulla Casilina, rischiava di venire giù tutto: tra la superficie e la cavità sottostante c’era rimasto un diaframma minimo, da sotto terra sentivamo le voci dei bambini che giocavano nel parco.

E lì sopra c’era anche una scuola. Abbiamo allertato le autorità, l’area è stata sgomberata e si sono fatte le opere di consolidamento». Un lavoro benemerito e gratuito: «Lo facciamo per amore di Roma. E anche perché ci divertiamo un sacco». 

pietro.piovani@ilmessaggero.it

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA