Roma, le installazioni goliardiche alla Garbatella e il bello delle cose inutili

Lunedì 6 Febbraio 2023 di Pietro Piovani
Roma, le installazioni goliardiche alla Garbatella e il bello delle cose inutili
Una settimana fa questa rubrica ha raccontato il fenomeno dei sassi dipinti e abbandonati in strada - regali anonimi per anonimi destinatari - presentandolo come un gesto bello forse proprio perché non serve a nulla. Voleva essere un elogio dell’inutilità, ma sui social in diversi l’hanno letto al contrario, come se dire che una cosa non serve a nulla fosse una critica, quando invece è nell’inutile che si trova la vera essenza della vita umana, non c’è scuola senza ricreazione, non c’è lavoro senza vacanza, e la città di Roma ce ne offre continue dimostrazioni: dalle curve di una chiesa borrominiana alla Curva che canta l’inno in coro, la bellezza che dà i brividi nasce sempre dal superfluo. Un esempio di proficua inutilità contemporanea si può trovare su un marciapiede della Garbatella: piccole installazioni urbane, create senza alcuna ambizione artistica (figuriamoci) ma per pura goliardia dal titolare di un negozio di fotografia su via Costantino. Una macchinetta fotografica, legata a un palo e puntata verso la strada, con la scritta “autovelox”; un telefono fisso inchiodato a un tronco d’albero, e l’avviso “telefonate brevi, grazie”. L’autore di questi scherzi si chiama Antonello Picconi, per conoscerlo basta entrare nel negozio. Cosa lo spinge a dedicare il suo tempo a un’attività che non gli porterà alcun ritorno? «Non mi spinge niente» risponde. «Qui nel negozio ho tanto tempo, mi diverto». Quanto è bello unire l’inutile al dilettevole.
 
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