Se tra meno di un mese volete partire da Roma e volare fino a Suceava, nord della Romania, pagherete il biglietto 9,99 euro.
Calma, è vero, ma la realtà è più articolata della sintesi. Altri esempi, affidandoci alle tariffe offerte al momento in cui scriviamo e attingendo da diverse compagnie aeree: a fine mese si va a Sofia con meno di 17 euro, a metà settembre nella stupenda Girona (uno degli scenari del Trono di Spade, vicino a Barcellona) con meno di 20; se siete dei ritardatari, tra una settimana si va a Ibiza con meno di 35 euro e a Catania o Comiso con meno di 15.
I voli a prezzi stracciati esistono ancora, perfino a ridosso di Ferragosto e per mete ambite come Baleari e Sicilia. E non solo con le low cost (Ita non di rado ha le tariffe più concorrenziali). Ma perché O’Leary dice addio ai voli a 9,99 e nel mondo si parla di stangata sulle tariffe? Perché è vero: con l’aumento del prezzo del petrolio mediamente, soprattutto sul lungo raggio, le tariffe salgono. Però, cercando, i prezzi stracciati si trovano. Sono più difficili da stanare.