I ragazzi con gli auricolari, così assorti e in pericolo

Mercoledì 8 Maggio 2019 di Raffaella Troili
I ragazzi con gli auricolari, così assorti e in pericolo
Eccolo, i riccioli al vento che spuntano dal cappuccio della felpa e lo sguardo assorto.
Ha le cuffiette, è lontano anni luce dalla realtà eppure è per strada, non fa niente se non saluta nessuno, importa invece che non sente clacson, rumori, avvertimenti. Eccola, bella e spensierata, corre dal ragazzo oppure a nuoto, a ripetizioni, un pezzo di strada e poi salirà sul tram, intanto attraversa le vie deserte del primo pomeriggio sicura e raggiante. Incurante del mondo che la circonda, la musica nelle orecchie per lo più, o una chiacchiera con le amiche. Non sanno i ragazzi in cuffia, sempre collegati, che rischiano la vita, che non siamo in campagna e non ci si può permettere di isolarsi, troppi i pericoli, dalle aggressioni agli investimenti. Aumentano i casi di giovani travolti da un mezzo, un taxi, un vagone perché distratti dalla musica o comunque dal telefonino. Assenti come i più ingenui dei personaggi delle fiabe, sfidano la sorte lungo le strade della città. Ma non sono più casi isolati, i ragazzi con gli auricolari fanno paura. Non avvertono in tempo chi gli è di fianco, chi arriva loro alle spalle, ingenui e imprudenti, in una bolla tutta loro di felicità e sicurezza, tanto, troppo fragile.
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