Un tronco secco: l'Alberone suicida per l'incuria

Domenica 6 Settembre 2015 di Raffaella Troili
Alberone: il simbolo

del quartiere

è ridotto ad un tronco secco


@NocturnIris



Verde: zero. Cenni di ripresa: assenti. All’Alberone se lo guardano e riguardano ma niente: quel leccio striminzito sta sempre peggio, s’è suicidato sdrammatizza qualcuno, addolorato da troppa incuria. Piantato il 20 novembre in tutta fretta come fosse un affare di Stato - ad appena tredici giorni dal crollo dovuto al nubifragio, c’erano il sindaco, l’assessore, il presidente del Wwf, il farmacista e il parroco forse no, l’Appia bloccata dalla folla, mancava solo la banda - l’alberello, arrivato in processione, scortato come un Santo protettore, ha presto mostrato di non essere in buona salute. Secco e malato, hanno segnalato poco dopo gli abitanti, i quali nonostante non fosse il gigante verde crollato dopo 30 anni, cominciavano ad affezionarsi.



«Sta peggiorando sempre più» ha fatto presente al Comune il comitato di quartiere, «ci fa troppa tristezza quell’albero, da quando è stato piantato non si è mai visto nessuno, qualche agronomo di zona ha confermato: non mostra un minimo di verde e di ripresa».



Dopo una lenta agonia, insomma, il simbolo del quartiere arrivato da un vivaio di Pontinia, capriccio o esigenza accontentati in tempi da record per la capitale, quel leccio che faceva gola anche a Salvatore Buzzi (in un’intercettazione vuole regalarlo al sindaco Marino), è morto. L’ha confermato il Campidoglio a inizio agosto, sarà sostituito. Poi niente. Gli “alberelli” (abitanti del luogo) lanciano ancora un sos, prima che crolli anche lui sotto uno dei prossimi nubifragi ma, visto come sta, anche oggi sotto il sole.



raffaella.troili@ilmessaggero.it
Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 00:52