Angeli, marmi e pitture: a Roma splende l'altare del Bernini

Dopo mesi di restauro torna visibile il capolavoro di Santa Maria del Popolo

Giovedì 1 Dicembre 2022 di Laura Larcan
Angeli, marmi e pitture: a Roma splende l'altare del Bernini

Gli angeli sorridono. Il marmo del loro incarnato brilla lattiginoso. I capelli morbidi sembrano mossi dall'aria, come le loro vesti che vibrano nella coreografia delle pieghe. Le braccia incorniciano la colossale tela con la Sacra Famiglia incastonata in una edicola. E dall'alto dei tre metri dell'altare, guardano fieri lo spettatore, sfoggiando una teatrale bellezza. Un palcoscenico di virtuosismo barocco nato dall'estro di Gian Lorenzo Bernini.
È l'altare gioiello che da oggi si può riscoprire nella straordinaria chiesa di Santa Maria del Popolo, alla conclusione di un complesso intervento di restauro durato quasi cinque mesi e sostenuto dai Mecenati della Galleria Borghese Roman Heritage onlus, una cordata di privati illuminati impegnati nella tutela del patrimonio di Roma.

Basta percorrere la navata centrale di questo scrigno d'arte dall'anima rinascimentale e immergersi nel transetto sotto la vertiginosa cupola per raggiungere l'équipe di restauratori guidata da Gabriella Caterini e Carola Tavazzi del Consorzio Artificia.


All'estremità sinistra del transetto, a pochi metri dalla Cappella Cerasi del Caravaggio, gli operai stanno smontando gli ultimi tasselli dei ponteggi. Ed eccolo riaffiorare l'altare della Sacra Famiglia ideato e progettato dal Bernini per Flavio Chigi, allora cardinale sacerdote della basilica e cardinal nepote di papa Alessandro VII Chigi.

 


LA SCENOGRAFIA
I colori dei marmi disegnano la titanica macchina scenica realizzata tra il 1656 e il 1657 sotto la mano degli scultori Antonio Raggi e Giovanni Antonio Mari e dello scalpellino Gabriele Renzi. Il nuovo sistema di illuminazione permanente esalta i dettagli a rilievo dei fregi con foglie d'acanto. Lo scorso sabato una squadra di operai ha rimontato la grande tela con la Sacra Famiglia con i simboli della Passione: «L'intervento di restauro ha reso finalmente leggibile la firma dell'artista con la data - racconta Chiara Pierucci vicepresidente dei Mecenati Galleria Borghese - Si tratta del pittore senese Bernardino Mei che eseguì l'opera nel 1659, chiamato a Roma da papa Alessandro VII Chigi».

Archeologia, scoperta in Egitto la tomba di Cleopatra: un tunnel segreto sotto il tempio di Taposiris Magna


GLI INTERVENTI
«L'intervento di restauro è stato mirato al recupero delle superfici scultoree e pittoriche per restituire al monumento la sua concezione originale che era ormai completamente alterata - raccontano le restauratrici Caterini e Tavazzi - La pulitura è stata perfezionata con la rimozione delle vecchie cere di candele presenti sulle superfici. Le piccole lacune e scalfitture degli elementi architettonici in marmo sono state reintegrate e ritoccate». Molta attenzione è stata riservata al paliotto d'altare, che presentava diffusi frammenti marmorei distaccati: «Tutta questa porzione è stata consolidata - spiegano - Tutte le vecchie stuccature oramai distaccate sono state rimosse e le lacune del rivestimento del paliotto sono state reintegrate con porzioni degli stessi marmi antichi». Altro aspetto interessante, nelle finte quattro porte in tromp l'oeil sono stati rimossi strati di vecchio smalto e recuperato l'affresco originale lì dove era ancora conservato. Oggi pomeriggio, alle 17:30, la cerimonia inaugurale.
 

Video

Ultimo aggiornamento: 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA