C’era anche lui, Sergio Placidi, classe ‘75, di mestiere “buttafuori” nelle discoteche, nell’appartamento al quinto piano alla Magliana da cui, il 22 febbraio scorso è precipitato in circostanze misteriose il pr di origine pugliese, Francesco Vitale, 45 anni. Ne sono convinti gli inquirenti che lo hanno fermato poiché indiziato del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione con l’aggravante del decesso della vittima. L’uomo, con precedenti per droga, si era reso irreperibile subito dopo la morte di “Ciccio barbuto”, questo il soprannome con cui era conosciuto dagli amici il pierre barese. Placidi, da allora, aveva trovato rifugio tra le case popolari del Laurentino 38 e della prima provincia di Latina, nella zona di Aprilia. I carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci, però, nel frattempo, sono riusciti a tracciare i suoi movimenti fino a tendergli una spettacolare trappola, mercoledì pomeriggio, arrivando a bloccare il traffico dei pendolari sulla via Pontina per incastrarlo. Intorno alle 18 è scattato il piano dei militari, aiutati dai colleghi del Reparto Territoriale di Aprilia e delle Compagnie di Roma Eur e di Pomezia.
LA TRAPPOLA E IL TATUAGGIO
I carabinieri hanno prima messo in piedi un servizio in borghese sulla statale, poi all’altezza della stazione di servizio di Pomezia sud, in direzione Ardea, hanno bloccato la strada, posizionando delle auto civetta in senso contrario a quello di marcia, mentre le pattuglie del radiomobile rallentavano la circolazione fino a bloccarla, senza provocare incidenti.
Placici, insieme al 37enne assegnatario dell’alloggio della Magliana, dove Ciccio barbuto è volato giù dalla finestra, già sottoposto a fermo il 2 marzo, è accusato di avere sequestrato Vitale per oltre 12 ore nella notte tra il 21 e il 22 febbraio. Secondo quanto finora ricostruito, il pierre, anche lui con precedenti per droga, avrebbe confidato ai familiari di avere contratto un grosso debito di droga da circa 500mila euro. E forse era salito a Roma proprio per un chiarimento. A quel punto sarebbe scattato il sequestro-lampo con lo scopo di richiedere un riscatto. Forse “Ciccio barbuto” si è lanciato dalla finestra per sfuggire ai sequestratori. All’appello mancherebbe anche una terza persona su cui sono puntati i fari degli investigatori. Intanto, Placidi è stato condotto in carcere.
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