Pressioni Raggi sull'Ama, le registrazioni: «Se ti dicono che la luna è piatta devi scriverlo, si fa così»

Venerdì 19 Aprile 2019 di Valentina Errante
Pressioni Raggi sull'Ama, le registrazioni: «Se ti dicono che la luna è piatta devi scriverlo, si fa così»
«Se i romani si affacciano vedono la merda in città, in alcune zone purtroppo è così, in altre zone è pulito e tenuto bene, in altre zone non c'è modo, non c'è modo, se aumento la Tari, la mettono a ferro e fuoco». Le registrazioni choc di Virginia Raggi sono state depositate in procura più di un mese fa. Raccontano quale sia il clima in Campidoglio e come sia degenerato il rapporto con l'ex presidente Ama Lorenzo Bagnacani, il manager ambientalista, esperto di multiutility da tempo vicino ai 5 Stelle e chiamato dalla sindaca nel 2017.

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A febbraio è stato licenziato, ma l'ex numero uno di Ama si era già presentato in procura con un lungo esposto che raccontava le ragioni dello scontro: la giunta Raggi non voleva riconoscere alla municipalizzata dei rifiuti un credito di 18 milioni di euro per i servizi cimiteriali, una posta iscritta sin dal 2008. Il fascicolo, coordinato dall'aggiunto Paolo Ielo e dalle pm Claudia Terracina e Luigia Spinelli, riguarda la mancata approvazione del bilancio 2017 e ipotizza la tentata concussione per il dg del Campidoglio, Franco Giampaoletti, per l'ex ragioniere del Comune, Luigi Botteghi e per il capo ad interim della Governance, monitoraggio e controllo degli organismi partecipati, Giuseppe Labarile. Pressioni subite dai vertici Ama, confermati da testimonianze e registrazioni rubate, che spiegano perché il bilancio non sia passato e come l'azienda rischi un concordato, esattamente come accaduto con Atac. I pm non hanno però ritenuto di procedere nei confronti della sindaca: il mancato riconoscimento del credito non configura l'ipotesi di falso in bilancio, che al contrario sussiste in caso di conti gonfiati. Tra l'altro, in questo caso, nessuno avrebbe tramato contro gli azionisti, visto che Ama è controllata proprio dal Campidoglio. Non solo, le pressioni della Raggi non conterrebbero minacce. O almeno non tali da configurare una forma di violenza privata. La Guardia di Finanza esamina però con attenzione atti e delibere e tutti i documenti e le indagini continuano. Anche la dirigente dell'Ambiente Rosalba Matassa avrebbe subito il pressing del Campidoglio. Messo nero su bianco in una lettera dell'assessore al Bilancio Lemmetti.

GLI AUDIO
Agli atti, insieme alle tante testimonianze acquisite nell'ultimo mese, sono finiti, gli audio della sindacae dei dirigenti. Scontri verbali acquisiti durante i giorni del grande scontro e consegnati ai pm. A proposito dl bilancio da adeguare, la Raggi dice: «Tu lo devi cambiare comunque, anche se ti dicono che la luna è piatta, si fa così». E ancora: «io ho la città praticamente fuori controllo, i sindacati che fanno quel c.. che vogliono». Gli audio diffusi ieri da L'Espresso, completano il quadro. Bagnacani commenta: «Ho sempre avuto e ho ancora oggi, nonostante quanto subito, un rispetto religioso per la legalità. è anche per questo che ho accetato di lavorare con una giunta Cinquestelle, perché la legalità veniva rappresentata come uno dei tratti distintivi dell'azione politica e amministrativa». E aggiunge: «Sono stato mandato via, cacciato, perché non ho voluto accettare compromessi ed abdicare alle mie funzioni di amministratore delegato». Il manager, congedato sostiene che, oltre alle «interferenze» «sull'intero cda dell'azienda»., la sindaca lo avrebbe spinto «a togliere dall'attivo crediti che invece erano certi, liquidi ed esigibili con l'unico obiettivo di portare i conti di Ama in rosso». «A tavolino - ha affermato - hanno voluto creare delle difficoltà». E ancora: «Una lettera dell'assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, in agosto ci voleva imporre di cancellare il credito che negli anni passati non era stato mai contestato».
Ultimo aggiornamento: 15:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA