Omicidi Roma, Wanda Ferro (sottosegretario agli Interni): «Troppi casi nella Capitale. Più fondi alla sicurezza»

«Nella città gli affari di mafia, camorra e ‘ndrangheta». «L’escalation allarma, ma la Capitale non è fuori controllo. Bisogna alzare la guardia»

Mercoledì 15 Marzo 2023 di Francesco Malfetano
Wanda Ferro (sottosegretario agli Interni): «Roma, troppi omicidi. Più fondi alla sicurezza»

Wanda Ferro, sottosegretaria al ministero dell’Interno, negli ultimi giorni a Roma ci sono stati omicidi che sembrano in tutto e per tutto esecuzioni. C’è un allarme violenza?
«È evidente che i sette omicidi avvenuti in città dall’inizio dell’anno destano preoccupazione, ma non c’è questo allarme.

Certamente da parte del Governo c’è grande attenzione rispetto alle dinamiche criminali che interessano la Capitale. Come tutte le grandi metropoli, Roma è una realtà complessa, con un territorio vasto, sacche di disagio sociale, interessi economici, un enorme mercato della droga. Ma non descriverei una situazione fuori controllo perché, in base alle statistiche, Roma resta una delle capitali europee più sicure».

Siamo alle prime avvisaglie di una lotta tra clan per la Capitale?
«Alcuni degli ultimi agguati, per le modalità di esecuzione e per i profili delle vittime, potrebbero far pensare a dei regolamenti di conti nell’ambito di contesti criminali. E il fatto che le indagini sull’ultimo omicidio siano coordinate dalla Procura distrettuale antimafia lascia immaginare che il livello interessato non sia quello del semplice spaccio da strada. D’altro canto, è noto che la criminalità organizza ha interessi anche su Roma e sul suo hinterland, legati soprattutto al controllo del traffico di droga. Dall’ultima relazione della Dia emerge come sulla Capitale convergano gli interessi della ‘Ndrangheta, della Camorra, dei clan siciliani e pugliesi, oltre ad essere fortemente presente una criminalità autoctona, dedita soprattutto al controllo delle piazze di spaccio e capace di stringere rapporti con le altre organizzazioni per garantirsi i canali di approvvigionamento. Non bisogna dimenticare le nuove mafie di origine straniera che, nel tentativo di emergere e conquistare territorio, mettono in pratica metodi criminali feroci». 

Non solo fatti di sangue. Aumentano furti, aggressioni, movida violenta e, in generale, cala il senso di sicurezza…
«Il verificarsi di reati violenti fa diminuire la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Il Ministero dell’Interno ha voluto rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto con un imponente dispiegamento di personale impegnato nel controllo del territorio. Con le operazioni “ad alto impatto” volute dal presidente Meloni e avviate dopo il confronto tra il ministro Piantedosi e i sindaci di Roma, Milano e Napoli, sono stati impegnati dal 10 gennaio ad oggi 10mila agenti delle forze di Polizia, oltre a duemila unità di polizia locale. Solo nel territorio della Prefettura di Roma sono state arrestate 140 persone, 254 denunciate, quasi ventimila soggetti sottoposti a controlli. Abbiamo intensificato i controlli nella stazione Termini e nelle aree limitrofe attraverso imponenti servizi interforze. L’attività è stata estesa anche ad altri ambiti cittadini, a partire dalla cosiddetta malamovida allo spaccio di droga, al fenomeno delle baby gang, allo sgombero di alloggi occupati abusivamente, una realtà che spesso cela un vero e proprio racket su cui c’è l’interesse della criminalità organizzata. Ma questo è solo l’inizio di un lavoro che ci vedrà impegnati a 360 gradi».

Il Governo cos’ha in mente per controllare il fenomeno?
«Vogliamo costruire una sinergia tra il Viminale e i sindaci delle principali Città metropolitane sul tema della sicurezza urbana, elaborando progettualità specifiche e stanziando le risorse necessarie. Alcuni esempi: viene aumentata per il 2023 l’assegnazione del Fondo per la sicurezza urbana di oltre 2 milioni di euro destinato a Roma, per un totale di oltre 6,5 milioni di euro. Sempre alla Capitale viene inoltre assegnato un milione di euro dal Fondo unico Giustizia e 100mila euro dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione per misure in favore dei senza tetto o di altre categorie fragili. Più in generale, il Governo Meloni ha previsto in legge di bilancio 45 milioni di euro per un triennio per il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza, su cui si pensa di dare priorità alle realtà metropolitane, altri 4 milioni per iniziative in materia di sicurezza urbana, oltre alle ingenti risorse che saranno inserite nel Poc “Sicurezza e legalità”. Stiamo lavorando per costituire presso le Prefetture degli specifici gruppi di lavoro per intervenire sui temi della marginalità e dell’esclusione sociale». 

Il prefetto di Roma Bruno Frattasi è appena passato alla guida dell’Agenzia per la cybersicurezza e il sindaco Gualtieri ha chiesto un’accelerazione per il suo successore. 
«Il prefetto Frattasi ha lavorato molto bene a Palazzo Valentini e sono certa che saprà fare altrettanto all’Acn, alla direzione della quale è stato nominato solo nell’ultimo Cdm, pochi giorni fa. Roma è al centro dell’azione di Governo e i fatti lo dimostrano. La Prefettura di Roma avrà certamente al più presto una guida di grande competenza e autorevolezza».

 

Ultimo aggiornamento: 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA