Comunali Roma, le priorità per i romani: l'emergenza sono i rifiuti, poi trasporti e degrado

Venerdì 17 Settembre 2021 di Lorenzo De Cicco
Comunali Roma, le priorità per i romani: l'emergenza sono i rifiuti, poi trasporti e degrado

La crisi dell'immondizia mette d'accordo quasi tutti, dagli ultrà grillini ai fan di Calenda. È la grande emergenza da affrontare per la nuova amministrazione comunale di Roma, di qualunque segno sia. Il 76% dei romani intervistati dall'istituto Swg per il sondaggio del Messaggero, è convinto che la gestione dei rifiuti sia di gran lunga il problema principale della Capitale e lo mette in cima alla lista delle priorità per la nuova giunta.

Per quasi metà degli elettori (47%) è urgente intervenire sui trasporti, altro grande tarlo di questi anni tra bus flambé, stazioni della metro con le scale mobili sfasciate, l'assenteismo record dell'Atac. Il 38% lamenta problemi di decoro urbano; al quarto posto ecco un'altra piaga storica dell'Urbe, le buche: per il 29% degli intervistati tocca risolvere l'«emergenza strade». L'elenco delle «priorità da affrontare» continua con i problemi delle periferie (16%), il degrado del verde pubblico (13%), il rilancio dell'immagine di Roma (11%), la criminalità comune (9%). E ancora: il rilancio dell'economia (8%), i campi rom (sempre 8%), la capacità della Capitale di attrarre i grandi eventi e gli investimenti internazionali (5%), poi la capacità di attrarre grandi istituzioni internazionali e il rilancio del carisma di Roma all'estero. Ogni intervistato ha potuto dare fino a 3 risposte, come urgenze.

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Se su alcuni temi le priorità sembrano variabili a seconda del bacino elettorale da cui si pesca (per esempio l'emergenza buche dovrebbe avere la precedenza solo per un quarto dei simpatizzanti di Raggi, mentre è indicata dal 37% dei supporter di Michetti), sulla crisi della spazzatura la percezione è a senso unico. Per farla corta, è un problema per tutti. La mette al primo posto tra le priorità il 72% degli elettori della sindaca, il 77% di quelli di Michetti, il 76% dei fan di Gualtieri, l'82% di chi pensa di votare Calenda.
Anche per il 75% degli indecisi è il grande tema da risolvere e questo può avere un peso nel rush finale della campagna elettorale, dato che il rischio di una nuova crisi è alle porte, con la riapertura di scuole e uffici, e il sistema di smaltimento è costantemente a secco di impianti.

Al secondo posto tra le priorità dei romani intervistati c'è la gestione dei trasporti pubblici. Altro settore tribolato, con l'Atac in concordato fallimentare, i bus a fuoco (200 incendi o principi d'incendio dal 2016 a oggi), le scale mobili kappaò in metropolitana: chiede un intervento urgente il 55% degli elettori di Gualtieri e il 56% degli elettori di Calenda, mentre il problema interessa circa un terzo dei supporter di Michetti (35%) e di Raggi (38%). I trasporti sono una priorità anche per il 49% degli indecisi.

IL DECORO
Il 38% degli elettori è scontento per il «degrado urbano», che si può intendere come un mix di fattori (sporcizia, riqualificazioni mancate, angoli di città in abbandono). Il problema è più avvertito tra gli elettori di Michetti (45%) e di Calenda (43%); il tema interessa il 34% di chi voterà Gualtieri, mentre solo il 25% dei supporter di Raggi lo inquadra come un'urgenza. Delle buche si è detto: solo un quarto dei sostenitori della sindaca è convinto che sia una priorità (Raggi del resto ha dichiarato di avere rifatto «il 90% delle strade della grande viabilità»), mentre l'«emergenza strade» va affrontata subito per il 37% degli elettori di Michetti e il 28% di quelli di Gualtieri e Calenda. Per il 17% dei supporter di Raggi, che si definisce «sindaca delle periferie», bisogna intervenire proprio sui «problemi delle periferie», sopra la media generale (16%). Lo smantellamento delle baraccopoli dei rom è più sentito tra chi voterà Michetti (13%); molto meno tra chi sosterrà Gualtieri e Calenda (4%).

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